
“Vorrei dire una cosa ai genitori di bambini che stanno male: insistete, rompere le scatole. Non fate l’errore che ho fatto io". Intervistare Vicente Palomino non è facile, lo strazio e la commozione sono condivise. Per questo uomo che non si dà pace il tempo si è fermato alla sera del 30 dicembre del 2019: da allora il papà di Francesco, morto all’ospedale di Vizzolo per un blocco intestinale diagnosticato e trattato troppo tardi, si chiede cosa sarebbe successo se si fosse opposto all’atteggiamento "superficialmente attendistico" del personale sanitario. "Mi sono fidato al cento per cento di loro e ho sbagliato".
Soddisfatto della sentenza?
"Al di là del risarcimento, il giudice dice che hanno agito in ritardo. Mi sono sempre chiesto perché lo abbiano fatto. E non ho mai trovato risposta. Lo chiedo ancora: perché?".
Cosa ricorda di quei giorni?
"In quelle ore ero troppo preoccupato per Francesco, ma anche il giorno dopo non avevo capito la gravità di quello che era successo. L’ho realizzato quando mi hanno raccontato che qualcuno, dall’ospedale, aveva chiamato i carabinieri".
Ha mai avuto modo di parlare con i medici che hanno avuto in cura Francesco e avere la risposta al suo perché?
"No, mai. Pochi giorno dopo è scoppiato il Covid, non si poteva fare nulla. Ma io ancora mi tormento: perché si sono comportati così?".
Come vive la vostra famiglia da quel momento? La sorellina di Francesco?
"Per lei è stata durissima, condividevano la stessa stanza, lei lo aiutava molto. Francesco era timido, aveva un disturbo del linguaggio ma stava migliorando molto, a scuola andava bene. Stava sbocciando. Eravamo felici perché iniziava ad avere amici, ad andare a giocare a calcio, a uscire con loro. Cervignano è piccola, eravamo tranquilli, non come a Milano. Ci siamo trasferiti qui per loro, dopo la nascita di Francesco".
Il procedimento penale contro uno dei medici dell’ospedale di Vizzolo è ancora in corso. Una sentenza di condanna vi darà mai pace?
"Non ci sarà mai pace per noi. A volte mi chiedo da uno a dieci, quanto è stato grave quello che ci è successo?"
Decisamente fuoriscala...
"Esatto, fuoriscala. E ancora non so il motivo".
Francesco si è accorto di quello che stava succedendo?
"Purtroppo sì, ha sofferto tanto, ha sopportato tanto. Lo scriva: genitori, non fate il mio errore. Se qualcosa non vi convince, non fidatevi, insistete".
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