Baby vandali in azione di notte. Un’area giochi nel mirino. Sindaco li sorprende: insultato

Parco Belgioioso, Fusè: ho visto il fuoco, sono entrato. Convocherò i genitori

Baby vandali in azione di notte. Un’area giochi nel mirino. Sindaco li sorprende: insultato

Parco Belgioioso, Fusè: ho visto il fuoco, sono entrato. Convocherò i genitori

Baby vandali e pure sboccati. Accendono un falò sul pavimento in gomma dell’area giochi nel parco. E al sindaco che, per caso sul posto, li rimprovera rispondono con un "che c....o vuoi?". Sul posto, l’altra sera, sono stati mandati per un controllo i carabinieri. "Ma la mia intenzione - così Antonio Fusè - è convocare i genitori. Perché qui c’è un problema doppio: il rispetto zero per la cosa di tutti. E l’educazione che manca". L’episodio l’altra sera al parco Belgioioso. Non il primo, a dire il vero, nel corso dell’estate. In luglio sempre il sindaco aveva annunciato il pugno di ferro nei confronti di gruppi di ragazzi responsabili di disturbo e vandalismi: un terzetto di giovanissimi, allora, aveva rubato due estintori e si era divertito a ricoprire di schiuma alberi e arredi di un altro giardino pubblico. L’ultimo episodio risale al fine settimana.

"Tornavo a casa la sera - dice il sindaco - quando ho visto il fuoco nel parco. Sono entrato, ed eccoli lì, un bel gruppo di ragazzi attorno a un falò. Solo che l’avevano acceso sulla pavimentazione antitrauma dell’area giochi. Che ora ha un bel buco nel centro". Ancora. "Mentre mi avvicinavo uno di loro ha detto chiaramente “Ma chi sei, che c....o vuoi”? Altri erano più intimoriti, e alcuni li conoscevo di vista. Ovviamente gli ho parlato. Ma non può finire così". Anche il parco Belgioioso è monitorato da telecamere di videosorveglianza. Ma il tema è sempre quello. "Bisogna trovare la maniera di passare dei messaggi. Nessuno impedisce ai ragazzi e ragazzini di star fuori d’estate. Purchè non si esageri nei comportamenti. Nessuno impedisce loro nemmeno di entrare nel parco. Ma perché danneggiare i beni pubblici?. In ogni caso - conclude Fusè - qualcuno ha capito, ma qualcuno certamente no. Mentre mi allontanavo ho sentito chiaramente delle pernacchie. Che mi abbiano riconosciuto o meno poco conta: è la maleducazione nei confronti dell’adulto il fatto inaccettabile".

Il messaggio sempre alle famiglie. "L’ho già detto. Nella maggior parte dei casi si tratta di gruppi di ragazzi giovani, giovanissimi. Non posso non chiedermi dove siano le famiglie. Alcuni episodi delle scorse settimane si sono consumati alle due, tre del mattino. Anche oltre". Le segnalazioni estive di disturbo da parte di gruppi di giovani sono state continue. "Ora capisco - una battuta in chiusura - perchè molti miei cittadini mi dicono che non avvicinano direttamente i disturbatori “perchè mi mandano a quel paese”. Ci hanno mandato pure me". M.A.