Armi finte e taser tra i giovanissimi: le gang sono sempre più 'baby'

Sui social foto e video di bambini che imitano i più grandi. Minoletti: "Alcuni hanno meno di 10 anni"

I più piccoli mitizzano i più grandi e sono affascinati dai rapper

I più piccoli mitizzano i più grandi e sono affascinati dai rapper

Milano - Pistola giocattolo, passamontagna. Rapper “in miniatura“ che ballano nei video dei ragazzi più grandi. Anche in filmati da milioni di visualizzazioni su Youtube e con volti noti nell’ambiente.

Si abbassa l’età media di chi si aggrega nei gruppi di giovanissimi: baby gang “sempre più baby“. Sottilissimo è il confine tra la finzione che circola in rete e la realtà. Mentre spopolano anche le immagini di adolescenti con taser elettrici in mano. D’altronde, comprarli on line è facile: basta digitare sui siti per trovarne uno, il cui costo oscilla tra i 10 e i 20 euro. "Partendo dall’analisi di Instagram – sottolinea Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi – si osservano due nuovi aspetti: diffusione dei taser 928, che viene comprato on line, tra i ragazzi, indicatore di una ricerca di nuovi mezzi di offesa. E un forte coinvolgimento nella vita sociale di diversi componenti delle bande Z, Cap, banlieue (nomi che indicano il Municipio di appartenenza o la zona, ndr ) di bambini che hanno meno di 10 anni. A vedere le immagini, 6 o 7".

Diventano parte di gruppi che nascono nei cortili di case popolari, tra i palazzoni di quartieri difficili. Un fenomeno emerso già nei giorni scorsi, a proposito della banda che terrorizzava Calvairate e Corvetto: dei dieci ragazzi indagati, tra i 12 e i 18 anni, due non sono neppure imputabili. Nel gruppo, pure una ragazzina che aveva 11 anni fino allo scorso dicembre. Fiction e reale a volte si mescolano. "San Siro come Gotham City". È la didascalia che compare su un profilo Instagram, sotto la foto di un bambino che non avrà nemmeno 10 anni. Immagine in bianco e nero, sguardo verso l’obiettivo. Una pistola giocattolo in mano con il dito sul grilletto. Puntata alla tempia. Un bambino che segue i “grandi“. Ne copia le mosse, è affascinato dal rap di Neima Ezza e altri. Fa effetto anche vedere la piccola sagoma (lo stesso ragazzino?) con passamontagna in un video che su Youtube ha conquistato 15 milioni di visualizzazioni da gennaio. All’inizio compaiono Volanti della polizia. Giovanissimi scappano dal quartiere popolare a un piazzale con lo stadio sullo sfondo.

"Gotham City – ecco che torna nel testo della canzone – senza Batman". "Non giocare con noi, abbiamo il quartiere dietro, dentro la torre di Selinunte. Diventerà un grattacielo". Non è l’unico caso. Sui social sono ricorrenti foto e video di piccoli che richiamano nelle didascalie i cap e le zone. "Seguono i grandi, li imitano e li mitizzano; vengono accolti nelle comitive. A breve – aggiunge Minoletti – non ci stupiremo se verranno fermati dalle forze dell’ordine ragazzini di meno di 12 anni". Nelle foto di gruppo sono ormai presenza fissa. Con le mani che mostrano il simbolo della vittoria, che si coprono gli occhi, atteggiandosi. Con armi. Che, seppur finte, rappresentano comunque un segno di violenza.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro