Polemica per il convegno su Israele alla Statale: “Cancellato dal rettore”, ma l’università nega

Il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, Davide Romano, ha espresso in una nota tutta la sua amarezza per la totale cancellazione dell’incontro. Poco dopo è arrivata la replica di Franzini

Davide Romano,  direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano

Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano

“Apprendo con delusione che il rettore Franzini è passato dal rinvio del convegno su Israele alla sua totale cancellazione. Non so se lo faccia per timore delle proteste dei militanti Propal, o altro. Ritengo comunque la decisione grave”. Lo spiega in una nota il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano, Davide Romano, parlando del convegno che si sarebbe dovuto tenere, già rimandato una volta, nell'ateneo milanese. La decisione secondo Romano “è grave per due motivi: il primo è di principio, la Costituzione difende il diritto di 'manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola” - prosegue – “E che alla Statale di Milano la Costituzione venga sospesa è uno smacco per la nostra città. Il secondo motivo per cui reputo la decisione del rettore pessima è per il messaggio che lancia: è facile infatti prevedere come la cancellazione dell'evento sarà di grande incoraggiamento per la galassia degli estremisti Propal - conclude -, che ora faranno ancora più pressioni se non violenze sul mondo universitario per vietare le opinioni diverse dalle loro. Alla luce di tutto questo, invito il rettore a riconsiderare tale decisione”

La replica del rettore della Statale

La risposta ufficiale della Statale non ha tardato ad arrivare. Con una nota il rettore dell’ateneo, Elio Franzini, ha risposto a Romano sottolineando come l’università non abbia mai chiesto la “totale cancellazione” dell’incontro ma aveva semplicemente proposto di tenerlo online per evitare problemi di ordine pubblico. “Pur prendendo atto, con rammarico e dalla stampa, che la proposta di svolgere il convegno online non ha incontrato il vostro favore, mi trovo costretto a confermare il mio orientamento. Se possibile, la campagna mediatica che nostro malgrado ci ha coinvolti e la polarizzazione delle diverse posizioni ha ulteriormente acuito le tensioni e il clima di contrapposizione. Non ritengo quindi che ad oggi vi siano le condizioni, anche di collaborazione e fiducia reciproca, necessarie per contemplare un rinvio del vostro convegno in presenza. Nell’ambito dell'autonoma programmazione culturale di questo Ateneo, continueremo a trattare in sicurezza e con moderazione, e con l'approfondimento scientifico dei nostri docenti, le vicende dell’attualità politica internazionale, ponendo accento alle ragioni dei conflitti, alla condanna di ogni forma di razzismo e violenza e auspicando la pace”

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