
Severini Melograni Buongiorno cara , torno a scrivere per il problema “curacari” come li chiama lei. Lo sono stata anche io,...
Severini Melograni
Buongiorno cara , torno a scrivere per il problema “curacari” come li chiama lei. Lo sono stata anche io, prima con mio padre e poi con mia madre (lei è morta un mese fa). E pensi: sono una nonna, ancora lavoro (ho un negozio da gestire) e sono anche vedova. E arriviamo al motivo per cui ho deciso di scriverle: mi chiedo come sia possibile che i “veri“ problemi, le “vere“ emergenze dei cittadini e delle cittadine non vengono mai affrontate.
Leggo di politici che non fanno altro che passerelle, intanto, le persone con disabilità sono costrette a vivere (vivono?) con 340 euro al mese. Io ho pagato due badanti che si turnavano ma le notti toccavano a me. La morte di mia madre, è terribile dirlo, è stata un sollievo. Mi chiedo che fine ha fatto il lavoro di Oancheno sui caregiver.
Sua affezionata
Nonna Maria
Cara collega, dopo un intenso impegno (da noi attivato) per far sì che si arrivasse ad un testo unico per la tutela dei familiari assistenti dei congiunti gravissimi, concordato tra maggioranza e opposizione, il governo ha dichiarato che verrà presentata una proposta da parte dei ministeri competenti...
E questo vuol dire che l’iter è stato fermato. Noi tutti (e per tutti intendo un mondo di italiane e italiani che ogni giorno si sacrificano duramente per i loro cari) aspettiamo anche di conoscere quale sarà il ruolo dei tre garanti per la disabilità eletti alla fine dello scorso anno. Abbiamo una responsabilità enorme, tutti. Anche lei Maria. Ed è necessario parlare per voce sola.
Sua nonna
mail: severini.paola@gmail.com