
Matteo
Bassetti*
Il fatto che ci siano anziani asintomatici nelle Rsa è una buona cosa. Noi a Genova avevamo già visto a giugno e luglio persone nelle residenze positive ma con pochi sintomi. C’è quindi stata una mutazione del virus, a marzo e aprile di asintomatici ne vedevamo davvero pochi. La malattia oggi è profondamente diversa rispetto ai mesi passati. Non vale solo il discorso dell’età, ci sono un sacco di persone anche avanti con gli anni che sono completamente asintomatiche. Quando oggi andiamo a vedere i ricoveri per Covid-19 in ospedale non è vero che sono di più i giovani, si c’è qualche ragazzo ma la maggior parte è più grande. È proprio cambiato lo scenario, forse legato al fatto che siamo più bravi nel fare le diagnosi Covid-19 o forse perché c’è meno carica virale. Oggi l’infezione è diversa rispetto alle complessità che abbiamo trovato a marzo-aprile. Quindi il caso della Residenza Sanitaria Assistenziale di Milano è un messaggio positivo dal punto di vista sanitario, ovviamente bisogna far sì che queste persone vengano monitorate e non contagino altri pazienti o gli operatori. Per quanto riguarda la possibilità di un seconda infezione da coronavirus sarei cauto, c’è uno studio su un caso ad Hong Kong su una persona risultata di nuovo positiva dopo mesi. Ma è un solo caso. Stiamo attenti perché non fa letteratura, sarebbe diverso se oggi avessimo migliaia di casi di reinfezioni da Covid-19. Oggi sappiamo che chi ha avuto il coronavirus ha una immunità da contatto, ovvero rimangono nell’organismo gli anticorpi neutralizzanti che sappiamo funzionano per 6-12 mesi. In questo periodo è ragionevole pensare che queste persone siano coperte.
*Direttore Clinica
Malattie Infettive
del San Martino di Genova