Colombo Clerici*
Italia da Paese di emigrazione si è trasformata negli anni in un Paese di immigrazione? Un’impressione che non è mai corrisposta al vero. Secondo il “Rapporto Italiani nel Mondo” 2022 (RIM) della Fondazione Migrantes che cita il dato degli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), il 9,8% degli italiani risiedono all’estero (oltre 5,8 milioni) superando il numero degli stranieri regolarmente residenti in Italia: quasi 5,2 milioni, l’8,8%. Ma il dato più allarmante riguarda età e qualità degli expat: oltre 1,2 milioni di loro hanno tra 18 e 34 anni, gran parte laureati. I nostri emigrati partono da regioni una volta simbolo di immigrazione, Lombardia in testa: 587.000, il 10,1% del totale, segue il Veneto con 503.000 (8,7%). I motivi del movimento migratorio, analizza il Rapporto, è comune. Si chiamano recessione economica e sociale, nuova cultura della mobilità, bassa occupazione giovanile pari, nel 2020, a meno del 30% (46% per l’UE-27), incertezza sul futuro. La storia nazionale insegna che la mobilità è qualcosa di strutturale per l’Italia e il passato più recente ha visto e vede le nuove generazioni sempre più protagoniste delle partenze. Non potrebbe essere altrimenti, considerando quanto la mobilità sia entrata a far parte dello stile di vita, tanto nel contesto formativo e lavorativo quanto in quello esperienziale e identitario. Dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell’87%: del 94,8% quella femminile, 75,4% quella dei minori e 44,6% per la sola motivazione “espatrio”. Sostiene Migrantes: la mobilità giovanile cresce sempre più perché l’Italia ristagna nelle sue fragilità; ha messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare status nel corso della vita con lavoro certo, qualificato e abilitante (ascensore sociale); continua a mantenere i giovani confinati in “riserve di qualità e competenza”, ma il momento non arriva mai. Le ultime speranze per una inversione di tendenza sono nel Pnrr, per recuperare il potenziale dei giovani e costruire un ambiente in grado di favorire il loro protagonismo.
*Presidente Assoedilizia