Annullato l'esame da soccorritore per “irregolarità”. Test sospesi in tutta la Lombardia: cosa è successo?

L’Agenzia regionale di emergenza urgenza ha invalidato la sessione perché è stata “compromessa l’integrità e l’equità della valutazione”.

Soccorritori in azione

Soccorritori in azione

L’esame che avevano sostenuto il 10 febbraio a Corsico, organizzato dall’Agenzia regionale di emergenza urgenza (Areu), cioè l’ente che coordina i soccorsi in tutta la regione, era stato falsato da “irregolarità” tali “che hanno compromesso l'integrità e l'equità del processo di valutazione” e da indurre l’Areu ad annullare la sessione e sospendere le successive in tutta la Lombardia “fino a data da destinarsi”, con ogni probabilità fino a fine marzo.

Chi lavora sulle ambulanze e si occupa dei casi più critici, i cosiddetti “codici rossi”, deve sostenere un corso di 120 ore di formazione e poi un complesso esame teorico e pratico. A Milano, l’ultimo di questi esami è avvenuto, come scritto, il 10 febbraio a Corsico, in piazza Papa Giovanni, e vi era una cinquantina di persone, la maggior parte della quali ha superato il test.

Sospesi tutti gli esami

Qualcosa nella prova scritta o pratica, tuttavia, non era stato gestito regolarmente. Il 1 marzo, circa venti giorni dopo l’esame, i vertici di Areu hanno comunicato che l’esame era irregolare e che in Lombardia sono state sospese “fino a data da destinarsi” tutte le sedute di certificazione ad addetti del soccorso extraospedaliero. Il direttore dell’agenzia, Massimo Lombardo, ha comunicato la decisione a Croce Rossa, Croce Bianca, Faps, FvsAnpas, Anas Lombardia e a tutte le altre strutture che in regione si occupano del servizio di soccorso e ambulanza.

Le irregolarità all’esame

All’esame, ha spiegato Lombardo, sono state riscontrate “irregolarità” tali “che hanno compromesso l'integrità e l'equità del processo di valutazione” motivo per cui la sessione “è stata annullata”. Questa, va detto, è stata una scelta drastica e senza precedenti negli ultimi vent’anni.  Areu ha fatto sapere di aver “attivato gli approfondimenti necessari per verificare e permettere la riattivazione delle sessioni entro fine mese”, ma non ha commentato le irregolarità.

Cosa succederà

Le conseguenze di questa vicenda, però, vanno ben oltre il fatto che degli operatori non preparati hanno servito sulle ambulanze milanesi. Il punto è che la sospensione immediata di ogni seduta di certificazione blocca il turnover dei soccorritori, con il rischio di lasciare sguarniti dei turni di lavoro. Per il momento, i corsi continueranno, ma chi frequenta le attività formative “non potrà entrare in servizio”.