
LE PROVE Rossana Rodà mostra le contravvenzioni e le ricevute di pagamento del ticket d’ingresso: fare annullare le richieste di pagamento non sembra tuttavia molto facile
Milano, 27 settembre 2014 - "Devo mille euro di multe nonostante abbia pagato regolarmente tutti e dieci gli accessi all’Area C". È questa la tribolata vicenda di Rossana Rodà che, dopo aver subito il furto del telefono cellulare, si è vista respingere il suo ricorso dall’uffico procedure sanzionatorie di via Friuli anche se munita delle ricevute di pagamento. L’inghippo è tutto nel sistema di conferma. Se capita di dover contestare una multa ingiusta per un errore dei sistemi di controllo, la ricevuta cartacea pare non bastare. In questi tagliandi, infatti, non vi è apposta la data di accesso per cui la prova che la contestazione non è valida risulta solo nell’sms di conferma. E se, per cause di forza maggiore, si perde questo sms? Si potrebbe essere costretti a presentare i tabulati telefonici per recuperare i dati. «Non solo le macchinette per i tagliandi sono spesso guaste – continua – ma che quelli acquistati in edicola non bastino per provare il regolare pagamento è veramente paradossale». L’unico modo per dimostrarlo adesso pare sia portare i tabulati telefonici perché nei sistemi di controllo non risultano i pagamenti dei ticket.
«È un'ingiustizia – continua – e andrò fino in fondo. Preferisco dare i soldi in beneficenza visto che opero anche in un’associazione che si occupa di sociale». Il caso non è unico: «Sto già preparando un intervento in consiglio comunale per la prossima settimana – dice Carmine Abagnale, consigliere comunale di Ncd – perché già tantissimi si sono rivolti a me per questo problema. Se il cittadino perde lo scontrino è giusto che paghi. Ma se ha fatto tutto e presenta la ricevuta a vista perché deve andare a recuperare il tabulato per dimostrare che hanno mandato l’sms di conferma? È l’amministrazione che deve provare il contrario. Se io faccio vedere il tagliando e la targa corrisponde, perché devo spendere altri soldi per produrre ulteriori prove? Il sistema è fatto male». Cosa si può fare allora? «Uma soluzione potrebbe essere l’autocertificazione che è uno strumento efficace perché se si dichiara il falso si incorre in un illecito penale, quindi non si è incentivati a fare i furbi. Non è che puoi chiedere i tabulati a tutti quelli che hanno questo problema. Anche perché sono già in tantissimi ad aver vissuto questa disavventura. Tanta gente preferisce pagare invece che perdere giornate di lavoro per andare dietro a tutta questa trafila».