Milano, scontro sui risultati di Area B. “In aprile ingressi in aumento”

Il capogruppo dei verdi Carlo Monguzzi contro la Giunta: da inizio anno 95mila accessi in più al giorno, così non va bene. La replica: le auto che entrano nella Ztl non sono inquinanti

Un varco di area B

Un varco di area B

I Verdi tornano all’attacco sui risultati di Area B, risultati insoddisfacenti secondo il capogruppo ambientalista in Comune Carlo Monguzzi. Certo, l’assessorato alla Mobilità guidato da Arianna Censi giovedì ha fornito i dati che dimostrano che nei primi mesi del 2023 la riduzione dei transiti medi giornalieri sotto i varchi di Area B ai confini della città dalle 7.30 alle 19.30 – la fascia oraria in cui i divieti anti-smog sono in vigore – è stata del 4,3% in confronto con i primi tre mesi del 2022.

Monguzzi, però, non ci sta e rilancia con un confronto con i dati degli ultimi mesi, non anno su anno: "I dati di aprile confermano l’aumento degli ingressi", affonda il colpo il capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino, che subito dopo aggiunge: "Anche considerando, come fa il Comune, solo gli ingressi nei giorni feriali dalle 7.30 alle 19.30, e togliendo dal calcolo tre giorni del ponte di Pasqua e uno del 25 aprile, gli ingressi medi giornalieri di aprile sono 686 mila. Nelle 24 ore sono 903 mila: chiunque capisce che un auto che entra alle 7 inquina tanto quanto una che entra alle 7.30. Comunque a gennaio, in Area B ci sono stati 591 mila ingressi, a febbraio 632 mila, a marzo 665 mila, ad aprile 686 mila". Insomma, secondo Monguzzi la Zona a traffico limitato, così com’è concepita ora, non riesce a far diminuire il numero di ingresso di auto a Milano, un obiettivo che l’amministrazione di centrosinistra dovrebbe perseguire, a parere del politico ambientalista. "Un’ardita, ma semplice operazione di sottrazione, ci dice che dall’inizio dell’anno, gli ingressi giornalieri sono aumentati di 95 mila unità – continua Monguzzi –. La Giunta comunale è felice e soddisfatta. Io invece penso che Area B vada profondamente riformata".

Le posizioni del capogruppo di Europa Verde e della Giunta Sala restano distinte e ormai molto distanti nella battaglia contro l’inquinamento. Il gruppo ambientalista e l’esecutivo di Palazzo Marino non concordano neanche sui dati da prendere in considerazione per valutare se Area B stia andando nella giusta direzione anti-smog oppure no.

Dal fronte Giunta, intanto, replicano a Monguzzi con queste parole: "Come è già stato spiegato, le auto che entrano in Area B non sono inquinanti e quindi Area B funziona. Se il consigliere vuole cambiare le regole e vuole una congestion charge, lo dica". Sì, perché la congestion charge è un pedaggio che non fa distinzioni tra veicoli più o meno inquinanti ma fa pagare l’ingresso a tutte le auto. Una filosofia diversa rispetto all’attuale Area B.

Per tornare ai dati di Area B nei primi tre mesi del 2023, infine, i veicoli che sono entrati nella zona a basse emissioni usufruendo delle misure di accompagnamento (dai 50 ingressi in deroga ai pass per gli invalidi, dalla scatola nera Move-In ad altre deroghe) si attestano a meno dell’8% del totale dei veicoli. Un 8% è così suddiviso: per il 3,3% si tratta di accessi avvenuti tramite i 50 ingressi gratis, nel 2,6% dei casi di veicoli con pass invalidi, per l’1.9% di conducenti che hanno installato Move-In, mentre tutte le altre deroghe contribuiscono per lo 0,2%.

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