Antoin Sader, cuore e cervello: "Terremoto in Siria, così ho creato l’app per gli aiuti"

Originario di Aleppo, 25 anni, studente della Statale a Milano: in quattro ore ha lanciato il sito che rivoluziona la logistica per l'invio di aiuti. Ecco come funziona l'app

Terremoto in Siria. Nel riquadro, Antoin Sader

Terremoto in Siria. Nel riquadro, Antoin Sader

Milano - "Il giorno dopo il terremoto ho avuto l’idea: ad Aleppo c’erano eroi veri, sul campo, che provvedevano a distribuire cibo e a trovare rifugi di emergenza. I social erano sovraccarichi di richieste di aiuto. E io volevo dare una mano. Così, in quattro ore, ho sviluppato e aperto questo sito web".

Antoin Sader, 25 anni, studente siriano, si è laureato in Informatica l’anno scorso, ad Aleppo. Oggi continua gli studi all’università Statale di Milano e qui ha dato vita a 'Syrian Give & Receive', una piattaforma web in lingua araba per mettere in contatto chi vuole donare con chi ha bisogno. Ci si aiuta a vicenda: c’è chi chiede latte in polvere per i bambini, chi mette a disposizione generi alimentari o attrezzi. I donatori possono geolocalizzare le richieste, per vedere di cosa si ha bisogno e farsi avanti. Ad oggi si sono registrate e stanno interagendo circa 200 persone. Subito dopo il lancio della piattaforma si è creata attorno ad Antoin una squadra. "All’inizio venti persone mi hanno contattato, dicendomi che erano pronti a darmi una mano - racconta lo studente della Statale - adesso siamo in 15, da tutto il mondo: uno è in Italia, a Torino, alcuni sono in Siria, il resto aiuta dal Canada. È sfidante riuscire a incontrarci online nello stesso momento, con i fusi orari, ma grazie ad alcuni strumenti e sotware gestionali come Trello e Discord stiamo organizzando il lavoro. La maggior parte di noi è programmatore e designer, ma c’è anche una studentessa che studia project management".

Si orchestrano così gli aiuti, evitando di disperdere risorse e tempo. "Particolarmente necessario in una situazione in cui tutti postano sui social media, carichi di informazioni di tutti i tipi. Se qualcuno aveva bisogno di qualcosa di urgente non credo sarebbe stato in grado di riceverlo tramite social, è per questa ragione che ho creato la piattaforma", continua Antoin, che già pensa alla prossima fase dell’emergenza: "Ad Aleppo la società civile sta aiutando tantissimo. Il problema è capire cosa fare dopo. Penso a chi ha perso la casa: serviranno rifugi o case mobili. E poi ci sarà bisogno di specialisti per aiutare queste persone, che già hanno avuto il trauma della guerra, a superare anche lo choc del terremoto".

Continua a studiare Antoin, senza dimenticare la Siria, dove vive la sua famiglia: oggi avrà l’ultimo esame della sessione, conta di laurearsi nel mese di luglio del 2024. È arrivato a Milano col progetto Mar Musa, attivato con la Siria attraverso l’intermediazione del monastero fondato da padre Paolo Dall’Oglio, che permette a giovani meritevoli, selezionati per l’impegno sociale o in situazioni di difficoltà economica e familiare, di proseguire gli studi in atenei italiani. "Ho deciso di venire qui dopo laurea ad Aleppo perché credo nel potere dell’istruzione, che apre le porte a opportunità future – conclude Antoin -. Voglio specializzarmi. Sono entusiasta della qualità di formazione che sto ricevendo all’università di Milano: mi aiuterà a migliorare le mie competenze informatiche".

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