DAVIDE FALCO
Cronaca

La filosofia di vita dell’estate di tre anziane milanesi: “Ecco come sopravvivere alla solitudine”

Hanno tra gli ottanta e i novantunanni e, mentre i familiari sono in ferie, si danno sostegno a vicenda

Francesca Villa, Cece Giussani e Gardulia Evangelista hanno anche organizzato mercoledì per San Rocco una “pizzata“ cui hanno partecipato altre nove anziane

“L’amicizia e le chiacchiere ci salvano dalla solitudine". A dirlo sono tre amiche, tutte oltre gli ottanta anni. Agosto è il mese di ferie per eccellenza. Chiudono aziende, negozi, attività e la città si svuota. Spesso tra chi rimane nei confini della propria città, ci sono le persone anziane, che non sempre possono contare su attività organizzate.

"Nel mio caso ho un figlio unico e lui e mia nuora sono disponibili tutto l’anno, pur non abitando vicino – spiega Gardulia Evangelista –. Quando ho avuto bisogno di loro ci sono sempre stati e non posso certo chiedergli di rimanere a casa e di rinunciare ai loro 15 giorni di riposo per me, non sarebbe giusto. Ho la fortuna di avere due amiche e con loro trascorro questi giorni. Purtroppo ad agosto qui a Novate è tutto chiuso, a parte il bar in piazza dove mi trovo tutte le mattine per bere un caffè e passare un’oretta in compagnia. Per chi non ha l’auto, la situazione non è semplice. Dicono tutti che i supermercati sono aperti, ma io, 80enne, invalida al 100%, con un deambulatore e l’ossigeno, non posso certo camminare per chilometri con le borse della spesa. Lo stesso vale per il medico. Novate soffre la carenza di medici e se ho bisogno, chi mi porta a Bollate nell’ex ospedale?".

Per Cesira “Cece“ Giussani, 89 anni, la più esuberante del trio, ci vorrebbe qualche spazio in più per le persone meno giovani. "Una volta c’erano posti in cui ballare il walzer, il tango, ora nessuno organizza più balli. Il rischio è di ritrovarci a parlare sempre di malattie, medicine o peggio ancora, chiudersi in casa per tutta l’estate. Facevo la parrucchiera, tutte mi chiamano Cece e conosco tante signore sole che non escono di casa, è un peccato", racconta.

Uno dei luoghi di ritrovo nei pomeriggi di agosto è il cortile delle case della “Benefica“, in cui abitano. Ci sono circa 300 famiglie e le panchine sono ancora un punto di ritrovo e di compagnia. "Per fortuna mi trovo la mattina con loro e parlo un po’. Il pomeriggio c’è troppo caldo, specie in questi giorni e non ho voglia di uscire" spiega la 91enne Francesca Villa.

Le tre signore hanno però voluto organizzare con altre donne, quasi tutte vedove, un mezzogiorno in pizzeria nell’unico posto aperto, creando un tavolo da 12 persone per la giornata del 16 agosto, San Rocco. "Parlare fa andare avanti e conserva la mente" è il loro motto. La prossima settimana per loro inizierà il ritorno alla normalità. con il rientro e l’apertura di alcuni negozi e attività.