Anziani legati e imbavagliati in casa a Roma da tre rapinatori: arrestato un trentenne di Opera

La coppia era stata minacciata con una pistola. I malviventi erano fuggiti con un bottino di orologi, gioielli e 20mila euro in contanti

Carabinieri a Roma

Carabinieri a Roma

Opera (Milano) - C’è anche un 31enne di Opera fra le tre persone arrestate dal nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Roma (piazza Dante) perché ritenute responsabili di una rapina violenta ai danni di un’anziana coppia di coniugi romani. Gli altri due malviventi sono un 44enne di Avellino e un 49enne di Cosenza.

I fatti risalgono al 21 gennaio 2022 e hanno avuto come teatro un appartamento al quinto piano di uno stabile di via Tiburtina. Mentre uno dei tre banditi faceva da palo all’esterno del palazzo, gli altri due – col volto coperto da berretto e scaldacollo, guanti in lattice e una pistola - hanno aspettato che un 77enne, di rientro a casa, si avvicinasse alla porta d’ingresso del proprio appartamento. Sotto la minaccia dell’arma, l’anziano è stato costretto ad aprire e spinto all’interno dell’abitazione, dove si trovava anche la moglie, 72enne. La donna è stata a sua volta minacciata dai rapinatori che, per avere più agio a rovistare nelle stanze, hanno spinto i due malcapitati in cucina, dove li hanno tenuti in ostaggio con le mani legate e la bocca tappata con della carta gommata.

Mentre l’uomo armato sorvegliava la coppia, il complice metteva a soqquadro l’appartamento, alla ricerca di denaro e oggetti di valore. La banda era quindi fuggita con un bottino di orologi, gioielli e 20mila euro in contanti. Intanto, le vittime erano riuscite a liberarsi e dare l’allarme.

Acquisite le testimonianze ed effettuati i rilievi nell’appartamento, i carabinieri avevano subito avviato le indagini, che oggi hanno permesso d’identificare e arrestare i due presunti autori materiali del colpo e il terzo uomo, che avrebbe fatto da palo e atteso i complici per la fuga in auto. Le accuse sono rapina aggravata e sequestro di persona.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Roma, si è sviluppata in base all’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, ai riconoscimenti fotografici da parte delle vittime e ad alcuni accertamenti tecnici. Per dare esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, i carabinieri di Roma hanno potuto contare sul supporto dei colleghi di Milano-Duomo, San Donato Milanese e Montella (Avellino).

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