Anziana di 89 anni stuprata a Sesto. Parla la portinaia: “Ho visto i capelli per terra e ho pensato al peggio”

Il racconto della donna che da 25 anni lavora nel palazzo del quartiere Rondò dove un egiziano 42enne ha violentato la vittima indifesa

Uno scorcio del quartiere Rondò di Sesto dove si è verificata la violenza

Uno scorcio del quartiere Rondò di Sesto dove si è verificata la violenza

Sesto San Giovanni (Milano), 10 ottobre 2023 – “Non avrei mai immaginato qualcosa del genere. Siamo rimasti tutti sconvolti, ancora oggi vengono i brividi solo a raccontare quanto accaduto”. La signora Antonina da 25 anni lavora come portinaia nel palazzo del quartiere Rondò, dove un'anziana di 89 anni è stata brutalmente aggredita e violentata.

L’aguzzino è un egiziano di 42 anni, A.E., senza fissa dimora e con precedenti alle spalle che quella sera aveva probabilmente assunto droga e alcol, visto lo stato barcollante e l’andatura incerta. È stato rintracciato dai carabinieri e il gip del tribunale di Monza ha convalidato il fermo, confermando la misura della custodia cautelare in carcere. A permettere ai militari di identificarlo, sono state le immagini del circuito di videosorveglianza del palazzo.

“Per fortuna che ci sono – commenta Antonina -. Si pensa sempre che possano essere utili per atti vandalici o piccoli problemi nei condomini e , invece, hanno permesso di trovare un malvivente e assicurarlo alla giustizia. Prima che venisse preso, però, abbiamo avuto paura che potesse commettere altre violenze”.

Lei è stata tra le prime persone ad accorgersi di quanto era accaduto. “Un’inquilina aveva prima segnalato alla mia collega sporcizia e disordine nell’androne. Quando è arrivata anche a me questa comunicazione ho pensato a un cane che magari aveva fatto i bisogni per terra oppure che aveva sporcato il pavimento con le zampe – racconta Antonina -. Poi, una volta entrata, ho capito che c’era qualcosa che non andava. C’erano capelli per terra e il pensiero è andato altrove”.

La chiamata all’amministratore di condominio e la visione delle immagini delle telecamere interne, che hanno svelato quello che era accaduto nella notte, cioè la violenza all’89enne per quasi un’ora, da parte dell’egiziano, per rubarle appena pochi spiccioli che la vittima aveva portato con sé prima di uscire per andare in farmacia. “A quel punto sono arrivati i carabinieri, i Ris per i rilievi. Prima ancora che il video fosse visionato avevo avuto paura per la signora, perché so che è una persona fragile. Quello che ha subìto è disumano: non dovrebbe accadere a nessuno e, tantomeno, a un’anziana”.

L’89enne vive da sola: il nipote va a trovarla ogni giorno e una badante l’aiutava con la spesa, i mestieri e le altre faccende più gravose. “Per la quotidianità è autosufficiente: cucinava addirittura da sola, usciva per i piccoli acquisti. Sì, a volte era disorientata per problemi cognitivi legati all’età. Ora la famiglia ha deciso di rendere fissa la presenza della badante”.

L’anziana era uscita nella notte, forse per andare in farmacia, quando ha incontrato l’egiziano che si è offerto di accompagnarla a casa per poi picchiarla e violentarla una volta oltrepassato l’ingresso dello stabile. Ora si aspetta l’esito dell’esame del Dna: le telecamere hanno sì ripreso l’aggressione ma con una definizione non troppo nitida, anche se con quelle immagini i carabinieri sono riusciti a ricostruire il suo percorso tra Sesto e Milano, identificandolo anche dal vestiario e da un grosso neo fino all’arresto in piazza Primo Maggio nel giorno del suo compleanno. 

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