
Severino Antinori
Milano, 17 agosto 2016 - «Non può essere qualificato come rapina il presunto prelievo illecito di ovuli da una giovane spagnola, attribuito al professor Severino Antinori, noto ginecologo che ha operato nella clinica Matrix del capoluogo lombardo». Lo dice la Corte di Cassazione, cosi come il tribunale del Riesame di Milano. Lo rendono noto i legali del medico, precisando che oggi i giudici della Suprema Corte hanno respinto un ricorso della procura di Milano. Secondo gli avvocati Carlo Taormina, Tommaso Pietrocarlo e Claudio Romano, la sezione feriale della Cassazione, nel respingere il ricorso dei pm di Milano, ha escluso la sussistenza dei reati di rapina di ovociti, riqualificato dal Riesame il 25 maggio scorso in violenza privata, e del telefono cellulare della spagnola, risultato intestato ad Antinori. Esclusa, sottolineano gli avvocati, anche l'ipotesi di sequestro di persona. «La decisione della Cassazione - hanno dichiarato i difensori di Antinori - demolisce l'impianto accusatorio dei pm, secondo i quali i fatti contestati vanno qualificati con rapina di ovociti e sequestro di persona. La credibilità della parte lesa, a questo punto, viene seriamente messa in discussione. Attendiamo ora che al nostro assistito, attualmente sottoposto all'obbligo di dimora, sia restituita la piena libertà». Il 20 luglio scorso Antinori è stato rinviato a giudizio dal gup di Milano, Anna Magelli, per fatti legati alla rapina degli ovuli. Il processo è fissato per il 17 novembre prossimo.