Ansia e stress in crescita Servizi pubblici assenti e psicologo “on demand“ "Tariffa? Un euro al minuto"

Affari d’oro per le piattaforme che offrono consulenze a distanza. L’app Antsy punta a 1,1 milioni di fatturato. "L’80% dei clienti è donna". L’Ordine degli psicologi: nessuna preclusione, ma attenzione ai rischi.

Ansia e stress in crescita  Servizi pubblici assenti  e psicologo “on demand“  "Tariffa? Un euro al minuto"

Ansia e stress in crescita Servizi pubblici assenti e psicologo “on demand“ "Tariffa? Un euro al minuto"

di Andrea Gianni

La tariffa è di un euro al minuto, per ricevere assistenza psicologica a distanza e “on demand“ attraverso una videochiamata, senza l’obbligo di sottoscrivere un abbonamento. L’80% delle persone che chiede aiuto è donna, e l’età spazia dai 18 ai 55 anni. Arrivano principalmente da Milano, o da altre città medio-grandi. Dietro lo schermo un team di 35 psicologi, che forniscono consulenze immediate in “modalità Sos“ (il 10% del totale) o percorsi più strutturati, anche di coaching. L’app Antsy, che offre servizi di supporto emotivo a pagamento, è lo spaccato di un fenomeno cresciuto durante la pandemia, con il boom dell’assistenza da remoto per problemi di ansia e stress, che si sta consolidando. La domanda cresce e, di fronte alla carenza di servizi pubblici per la salute mentale, il business si concentra nel privato, come dimostrano i numeri.

Antsy punta a realizzare 1,1 milioni di fatturato nel suo primo anno di vita, per arrivare a 12,7 nel quarto, con un tasso di crescita annuale composto del 143%. La startup ha avviato l’anno scorso una collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e ha un ambizioso piano di espansione che prevede di lanciare un aumento di capitale, tramite equity crowdfunding. "L’anno scorso abbiamo totalizzato circa 250 videochiamate – spiega la fondatrice, Valeria Riccio – e dall’inizio del 2023 siamo già a un centinaio. Le persone chiedono assistenza psicologica a prezzi accessibili, ad esempio possiamo accordarci per sedute anche di mezz’ora o 40 minuti, e il nostro obiettivo è quello di raggiungere i piccoli paesi, dove i servizi sono più carenti e c’è ancora un pregiudizio difficile da scalfire verso chi va dallo psicologo. L’idea di Antsy mi è venuta da cliente. Stavo effettuando un percorso di psicoterapia personale, in un momento in cui i miei ritmi lavorativi erano davvero serrati e spesso faticavo a rispettare gli appuntamenti. Mi è capitato molte volte di pensare, la sera sul divano “avrei bisogno di parlare con un esperto proprio in questo momento“. Da li è iniziato il mio viaggio – conclude – ho studiato il mercato, sono diventata una mental coach e ho unito le mie due passioni: digital e salute mentale". La startup, ora, riceve "ogni giorno cinque richieste" da parte di psicologi che chiedono di entrare nel team.

Durante la pandemia sono nati anche altri servizi che offrono consulenze a distanza, cercando di intercettare una domanda in crescita, come dimostra anche il boom di richieste del bonus psicologo. "Noi non abbiamo una preclusione a priori verso le consulenze a distanza – spiega Laura Parolin, presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia – ma ci sono potenziali rischi quando non viene garantita anche la possibilità di terapie in presenza, valutando caso per caso. In Italia di fronte a un disagio in crescita manca totalmente un’offerta gratuita, gestita da centri pubblici, e in questo modo rimane escluso chi ha difficoltà economiche. La salute mentale, così, rischia di ridursi a un business".

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