M. MIN.
Cronaca

Milano, dimezzata l’Anagrafe di via Larga: tutte le informazioni

Da oggi chiuso il salone centrale per opere anti-incendio, ma i servizi resteranno in altri uffici del palazzo

Il salone centrale dell’Anagrafe di via Larga

Milano, 10 gennaio 2020 - Chiuso il salone centrale di via Larga, ma i servizi anagrafici resteranno nella principale sede comunale dei servizi civici. La riorganizzazione degli spazi nel palazzo comunale nel pieno centro della città è resa necessaria dall’ultima fase dei lavori per l’adeguamento alla normativa anti-incendio. Da oggi, dunque, il salone centrale dell’Anagrafe non sarà più aperto al pubblico, ma tutti i servizi rimarranno attivi e saranno erogati in altri spazi dell’edificio appositamente ricavati per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. In particolare , nel salone Multiservizi al piano terra sono stati predisposti 11 sportelli dedicati esclusivamente al rilascio della CIE (carta d’identità elettronica), mentre negli spazi attigui sono stati collocati cinque sportelli dedicati agli appuntamenti per i cittadini stranieri. La stanza 44 (ingresso da via Pecorari) è dedicata al rilascio dei certificati anagrafici con sei sportelli. Torna in funzione la stanza 19, al piano terra, a disposizione dei cittadini con richieste particolari non risolvibili allo sportello.

Al primo piano , la stanza 101 ha attivato quattro sportelli dedicati alle pratiche anagrafiche (residenza, dichiarazioni di convivenza, autentiche). L’ufficio Aire è momentaneamente collocato al 5° piano. Tutti gli spostamenti sono opportunamente segnalati dalla cartellonista presente all’interno dell’edificio e il personale di accoglienza è a disposizione per qualsiasi informazione. Rimarranno in funzione gli info point di via Larga e via Pecorari anche per l’erogazione dei ticket per l’accesso ai servizi. La fine dei lavori di messa a norma è prevista nel mese di febbraio. Sempre in tema di sedi del Comune, intanto, il Sindacato generale di base (Sgb) contesta il piano di trasferimenti dei dipendenti comunali in nuovi uffici, un piano presentato tre giorni fa dall’assessore al Demanio Roberto Tasca. L’amministrazione ha investito 100 milioni di euro per acquistato tre palazzi in periferia, per la precisione in via Sile al Corvetto, via Durando alla Bovisa e via Principe Eugenio in zona Cenisio e trasferire in queste nuove sedi 2.550 impiegati entro il 2021 e poter valorizzare le sedi comunali “liberate’’ nel cuore della città.

«Un modo per fare vedere che noi siamo nelle periferie", aveva anticipato il sindaco Giuseppe Sala nel suo messaggio di auguri ai milanesi per il nuovo anno. Ma Sgb contesta la strategia della Giunta: "I problemi delle periferie sono ben noti, per affrontarli e risolverli non servono operazioni di lifting, come il cambio di nome della zona di via Padova trasformata dalla giunta Sala in “NoLo”, serve una politica vicina ai cittadini, alle persone. Non serve altresì utilizzare propagandisticamente il trasferimento di migliaia di comunali verso le periferie, questo provvedimento non avvicinerà l’amministrazione ai cittadini delle zone disagiate: quale miglioramento avrà il pensionato del Corvetto o della Bovisa se sotto casa avrà le Direzioni tecniche, piuttosto che quella dei servizi educativi? E i dipendenti comunali? Ancora una volta utilizzati come merce di scambio, come gregge di pecore da transumare da una parte all’altra