
Il blitz dei Nas è scattato nella Chinatown di Milano
Milano, 6 febbraio 2020 - Sei persone sono state arrestate (tre in carcere e tre ai domiciliari) dai carabinieri del Nas di Milano in un'indagine su un traffico di anabolizzanti e sostanze dopanti, in particolare l'ormone della crescita, reperite grazie a ricette «contraffatte» e rivendute «nel settore del bodybuilding» e, più in generale, ai «frequentatori» di alcune palestre. Eseguiti anche 53 decreti di perquisizione locale e personale nelle province di Milano, Pavia, Monza Brianza, Varese, Cremona, Torino, Lodi, Genova, Napoli e Salerno.
Le indagini sono state avviate dal Nas a giugno 2018 a seguito del sequestro di false prescrizioni mediche in una farmacia di Milano, risultate oggetto di furto in vari studi medici del Milanese. Gli esiti raccolti nel corso delle indagini hanno permesso di identificare due distinte associazioni a delinquere dedite entrambe all'approvvigionamento illecito di medicinali dopanti, in particolare contenenti il principio attivo somatropina, conosciuto anche come ormone della crescita. I farmaci venivano poi ricettati e smerciati nelle palestre delle province di Milano, Varese, Pavia e Lodi. L'esecuzione dei provvedimenti giudiziari di oggi, spiegano i militari, è la conclusione di una più ampia attività investigativa condotta dal Nas che aveva già consentito nella prima fase di indagini preliminari l'arresto di uno dei sodali dedito al commercio illecito delle sostanze anabolizzanti; e anche di deferire complessivamente all'autorità giudiziaria 53 persone nonché sequestrare farmaci ad effetto anabolizzante e ricette mediche 'rosse' di provenienza illecita, in parte già oggetto di rimborso dal servizio sanitario regionale. Il danno alla sanità pubblica è quantificato in circa 11 mila euro.
L'ordinanza è stata firmata dal gip Guido Salvini, su richiesta del pm Francesco De Tommasi nell'inchiesta con al centro l'accusa di associazione a delinquere. Gli steroidi, scrive il gip, e il 'Gh', «noto come 'Ormone della crescità se somministrati al di fuori degli stretti controlli medici previsti e acquisiti sul mercato clandestino comportano gravi pericoli per la salute quali alterazioni a livello epatico, a livello cardiocircolatorio come ictus e infarto e favoriscono il diabete e alcuni tipi di tumore». Uno degli arrestati, come si legge in un intercettazione del marzo 2019, dice di essersi sentito «male mentre si allenava». Il gip spiega che «si tratta di fatti estremamente gravi, in ragione dei pericoli per la salute che discendono dall'utilizzo incontrollato dei farmaci in questione». Il gruppo, come si legge nell'ordinanza, si riforniva «reiteratamente presso la Farmacia Montegani», a Milano, «di A.R. e presso M.M., capo dell' organizzazione criminale», entrambi arrestati.
L'associazione a delinquere portava a casa «elevati guadagni attraverso la vendita, anche ai membri» del gruppo «chiamati poi a 'piazzarlì sul mercato clandestino, di farmaci e sostanze assai richiesti, specie nel settore del bodybuilding e, più in generale, tra i frequentatori delle palestre, e non facilmente reperibili sul mercato, soprattutto in quantitativi notevoli, se non dietro pagamento di somme cospicue e previa presentazione di apposite prescrizioni mediche rilasciabili solo in presenza di determinate condizioni psico-fisiche». I farmaci e le sostanze anabolizzanti-dopanti venivano ritirate «presso i due affiliati che avevano la disponibilità dei prodotti» e «nel caso della Farmacia Montegani, senza presentazione di ricetta medica ovvero con esibizione di prescrizione medica contraffatta, per poi successivamente passare alla fase della vendita e distribuzione a terzi curata dagli altri tre sodali».
Le sostanze smerciate nelle palestre erano utilizzate per «modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti». Ventotto i clienti indicati nell'ordinanza nella quale si contesta, tra gli altri, anche il reato di truffa. Uno degli indagati (7 in tutto a piede libero, stando all'ordinanza), ad esempio, ha raccontato agli investigatori di essere un «personal trainer a Milano e di fornire farmaci anabolizzanti ai clienti che preparava al di fuori dei canali legali». E ha indicato tra i suoi fornitori «due farmacie compiacenti di Milano» e uno degli arrestati che frequentava una palestra nel capoluogo lombardo. Da quanto si è saputo, è stato disposto stamani anche un arresto in flagranza e sono state eseguite oltre 30 perquisizioni.