"Amo tantissimo questo mestiere. Se non fosse così avrei già gettato la spugna". Katia Giannotta, 52 anni, è tra “Gli idonei legati dal merito - Gli invisibili“ dell’ultimo concorso Pnrr per l’assunzione di insegnanti a tempo indeterminato.
Da quanti anni insegna?
"Da sei. Fino a giugno ho insegnato Lettere in una scuola media di Cinisello Balsamo, in un quartiere periferico. Per me è stata una scelta di vita: credo che è proprio nei quartieri più difficili che la scuola può fare la differenza e lo penso ancora, anche se poi veniamo trattati così...".
Come?
"Ho superato l’ultimo concorso con un buon punteggio. Ma non basta, dovrei rifare tutto daccapo. E c’è chi è nella mia situazione con 15 anni di scuola alle spalle e ha preso pure 100. Non è stata neppure stilata una graduatoria degli idonei che sono rimasti senza posto, ci siamo visti scavalcare da chi ha ottenuto il titolo di studio all’estero e da tanti che avevano riserve. Ma ci sono i controlli? Chiediamo trasparenza".
Cosa farà adesso?
"Aspetto le graduatorie provinciali per sapere dove sarò chiamata quest’anno, ma nel frattempo ci stiamo muovendo con i ricorsi con l’Anief: stiamo richiedendo gli accessi agli atti, che ci stanno negando perché dicono che da bando erano queste le regole. Non crediamo sia giusto. Ci mandate in classe per 15 anni, facciamo un concorso che vinciamo, spendendo soldi e tempo, e ci chiedete di ripetere le stesse prove tra pochi mesi? Che creino almeno una graduatoria di merito. Non voglio mollare. È per questo che continuo questa battaglia con gli altri miei colleghi ’invisibili’".
Si.Ba.