Amministrative salve, referendum snobbato

I cittadini non fanno la fila né per le riforme né per il Comune. Ma la quota di chi sceglie sui cinque quesiti è meno bassa della media

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Le urne dei paradossi. In Lombardia il flop del referendum è minore che nel resto d’Italia, mentre le amministrative per scegliere i sindaci sono gettonate, ma meno che nel resto d’Italia. In una domenica di caldo e disaffezione alla politica, i cinque quesiti sulla giustizia conquistano alle 19 il 16% dei votanti, salendo al 19,6, contro il 17 italiano alle 23. Meglio, ma peggio di cinque anni fa, le Comunali. Che comunque se possibile raccolgono in Lombardia il 60% alle 23, contro il 66% di 5 anni fa. Nel resto della Penisola il dato è del 52,7% alle 23 e del 57,7% la scorsa tornata. Dei tre capoluoghi in cui si sceglieva il sindaco, Lodi si dimostra quello ancora capace di mobilitare la maggior parte delle persone. Ancora alle 19 si contava il 43% di votanti. Nel 2017 però alla stessa ora si era già al 47%. Lodi è anche la provincia che ha votato (relativamente) di più per il referendum, superando la soglia del 20%. Si perdono quattro punti di affluenza anche a Monza, dove si passa (riferimento sempre alle 19) dal 38% al 34%. La peggiore in termini di affluenza è Como, che scende - sempre alle 19 - dal 36,7% di 5 anni fa al 32,8. Non si registrano incidenti ai seggi, se non qualche problema dell’ultimo minuto in alcune sezioni per reperire gli scrutatori. Fenomeno comunque di limitate dimensioni. A Cosio Valtellino (Sondrio) disguido ai seggi. In diversi hanno segnalato l’impossibilità a recarsi ai 3 seggi della frazione Regoledo per i referendum, alla scuola di via Roma. Per ragioni di sicurezza aperto solo un cancello laterale. Che molti non hanno visto.

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