Milano – Nella settimana del Black friday, con il picco delle consegne a domicilio, si apre un nuovo fronte di proteste nella galassia Amazon, che salda le istanze dei corrieri impiegati da ditte esterne con quelle dei lavoratori nei magazzini alle dirette dipendenze del colosso di Jeff Bezos. Ritmi e carichi di lavoro "insostenibili", posture che comportano il rischio di lesioni alla schiena, pesi da sollevare e, in generale, una corsa quotidiana con "pressioni da parte dei responsabili" per rispettare gli standard, "senza premi di risultato".
I sindacati sul fronte
Problemi al centro di una serie di segnalazioni, anche da parte di donne impiegate nei poli logistici, ricevute dalla Filt-Cgil di Milano. "Per smistare i pacchi spesso le lavoratrici sono costrette a piegarsi eccessivamente arrivando fino a terra – spiega William Leoni, funzionario della Filt-Cgil – con una postura innaturale che aumenta il rischio di lesioni alla schiena, dolori lombari e affaticamento muscolare. Alcuni pacchi possono raggiungere anche un peso di 20 chili". Le segnalazioni ricevute dal sindacato raccontano "lettere di richiamo a dipendenti per futili motivi o per errori minori mentre altri, per avendo commesso le stesse infrazioni, vengono risparmiati", creando divisioni interne e colpendo anche chi si iscrive al sindacato con "forme di isolamento". Poi ci sono le presunte pressioni dei responsabili per aumentare la velocità di fronte al ritmo incessante delle consegne, con un "modo di operare che richiederebbe immediati provvedimenti per la sicurezza", oltre allo stallo sui premi di risultato. Istanze che verranno portate in piazza venerdì, giorno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil che coinvolge tutte le categorie con una manifestazione nel centro di Milano.
Ritmi insostenibili
Il lavoro nella filiera Amazon era finito anche al centro dell’inchiesta coordinata dai pm di Milano Paolo Storari e Valentina Mondovì, che nel luglio scorso era sfociata in un sequestro preventivo d’urgenza di circa 121 milioni di euro per frode fiscale a carico di Amazon Italia Transport. Un’inchiesta su un "sistematico sfruttamento dei lavoratori", impiegati da ditte esterne che si occupano delle consegne per conto di Amazon, con ritmi di lavoro frenetici. "Da allora non è cambiato nulla – prosegue Leoni – e le condizioni non sono migliorate. Ritmi e carichi continuano a essere imposti da un algoritmo e come se non bastasse leggiamo dell’ultima innovazione, gli occhiali smart per i driver. Attualmente un corriere visita in media 150 edifici nel corso di un turno. Questo numero, un domani, potrebbe aumentare per via dei progressi di una tecnologia che, facilitando la navigazione e il processo di consegna, renderebbe possibile raggiungere più abitazioni in tempi ridotti".
La replica di Amazon
Sulla protesta che riguarda i driver, dipendenti di società esterne, Amazon precisa che "il nostro codice di condotta è volto ad assicurare che gli autisti lavorino in un contesto sicuro e abbiano compensi e orari di lavoro adeguati". Per quanto riguarda, invece, i dipendenti diretti del colosso dell'e-commerce, pubblichiamo la replica dell'azienda: "Garantire un’esperienza positiva ai nostri dipendenti rappresenta una priorità, su cui lavoriamo continuamente in ottica di miglioramento e ci impegniamo per definire obiettivi realistici. La sicurezza rappresenta una priorità per Amazon. Tutti i dipendenti possono movimentare carichi del peso massimo di 15 kg. Questo, nonostante lo standard di settore preveda la possibilità di spostare carichi fino a 25 kg, in relazione a genere ed età della singola persona”.
"In Italia nel solo 2023 abbiamo investito 8,7 milioni di euro in progetti specifici legati al miglioramento della sicurezza, all’acquisto di nuove dotazioni e alla sorveglianza sanitaria 24/7 in tutti i siti sul territorio nazionale". Sul mancato riconoscimento dei premi di risultato, "nell'ottobre 2023 Amazon ha aumentato le retribuzioni di ingresso di tutti i dipendenti della rete logistica a 1.764 euro mensili lordi, che rappresentano un aumento del 21% rispetto ai salari corrisposti nel 2018 e dell’8% rispetto alla retribuzione di ingresso determinata dal 5° livello del CCNL Nazionale dei Trasporti e della Logistica".