ANDREA GIANNI
Cronaca

Alessandro Impagnatiello vuole parlare, interrogatorio a un anno dall’omicidio di Giulia Tramontano: "Risponderò a tutte le domande"

Milano, l’ex barman ha intenzione di raccontare la sua versione dei fatti dopo aver ascoltato impassibile in aula la ricostruzione del delitto fatta dagli inquirenti

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano, la giovane è stata uccisa dal fidanzato al settimo mese di gravidanza

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano, la giovane è stata uccisa dal fidanzato al settimo mese di gravidanza

Alessandro Impagnatiello lunedì prossimo parlerà in aula, ha intenzione di rispondere alle domande di magistrati e avvocati, a un anno esatto dal brutale assassinio della sua fidanzata, Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Lo stesso giorno, la donna uccisa il 27 maggio 2023 a Senago sarà ricordata con una commemorazione aperta a tutta la cittadinanza organizzata dal Comune e dalla Comunità Pastorale San Paolo Apostolo, nei pressi della “panchina rossa“ a lei dedicata.

L’interrogatorio dell’ex barman sarà uno snodo importante nel processo, davanti alla Corte d’Assise di Milano, che nell’udienza di ieri ha registrato le testimonianze dei carabinieri che hanno effettuato i rilievi, repertando le tracce di sangue nell’appartamento di Senago, che il 31enne aveva cercato di nascondere con un’accurata pulizia dopo aver cercato di bruciare il cadavere e dopo averlo trascinato all’esterno per occultarlo. Rilievi che hanno confermato il luogo del femminicidio: il soggiorno di casa. Il pavimento della sala dell’appartamento di Senago durante gli accertamenti con il luminol "si è acceso per parecchi minuti", ha spiegato in aula il comandante della Sis dei carabinieri di Milano Cristian Marchetti, per via di una copiosa presenza di tracce ematiche che nemmeno una accurata pulizia è riuscita a cancellare. L’investigatore, con l’aiuto di slide, ha ripercorso le tappe dei rilievi sull’auto di Impagnatiello, un T-Roc, nell’abitazione, nel box, nella cantina e sugli oggetti.

Riguardo alla macchina, la prima ad essere analizzata, è stata riscontrata "una fortissima luminescenza nel pianale del baule. - ha affermato - È durata più di due minuti", cosa che lo ha portato a dire con certezza che si trattava di sangue. Anche nell’appartamento, per via di "un grosso sversamento", il pavimento del salotto si è illuminato "quasi a giorno", mentre gli accertamenti sul divano e sul tappeto hanno dato esito negativo. E questo perché il primo, al momento del brutale assassinio, era stato "a mio avviso probabilmente coperto con un telo, mai ritrovato" e il secondo "tolto dal pavimento". Inoltre il colonnello, rispondendo alle domande del pm Alessia Menegazzo, ha spiegato di aver repertato "flaconi di ammoniaca e candeggina, sacchi di plastica e guanti", materiale, secondo la ricostruzione, usato per ripulire la scena del delitto e per sbarazzarsi del corpo di Giulia. Ma qualcosa "è sfuggito" in quanto le tracce sono state individuate.

Sono stati ascoltati, nel corso dell’udienza, anche altri testimoni, tra cui gli specialisti del Ris di Parma. Impagnatello, in aula, li ha ascoltati ripercorrere i rilievi che lo inchiodano, all’apparenza impassibile. Lunedì si sottoporrà all’interrogatorio, mentre i giudici dovranno valutare anche l’istanza dei familiari di Giulia, che hanno chiesto di poter accedere alla casa, ancora sotto sequestro, per recuperare oggetti "dal valore affettivo". Foto della donna ammazzata un anno fa, effetti personali, i vestitini acquistati in attesa della nascita del piccolo Thiago.