DANIELE DE SALVO
Cronaca

Canyoning fatale per Alessandro Dall'Ò, così è morto il giovane architetto milanese

Il 33enne affrontava una rapida dell’Esino con la sua ragazza e altri due esperti mondiali svizzeri di canyoning. Si stava calando giù per le rapide e le cascate dell’Esino, a Perledo. "Abbiamo cercato di salvarlo" Si addestrava per diventare una guida, la passione per montagna e outdoor

Tradito da quella passione che tanto amava e dalla sfortuna, intrappolato sott’acqua, troppo a lungo per uscirne vivo, da un insidioso mulinello. È morto così Alessandro Dall’Ò, milanese di 33 anni compiuti il 14 aprile scorso, che si stava esercitando per diventare istruttore di canyoning. Ieri mattina Alessandro con la sua ragazza e altri due esperti mondiali svizzeri di canyoning si stava calando giù per le rapide e le cascate dell’Esino a Perledo. Si stava addestrando per diventare anche lui un istruttore come loro. Mentre si stava calando nell’orrido di Vezio, sotto un ponticello, la corrente lo ha però trascinato e intrappolato sott’acqua. È rimasto sommerso per almeno 4 minuti, prima che gli altri due compagni a fatica siano riusciti a ripescarlo e trascinarlo fuori.

Poi è trascorsa un’altra ora prima che arrivassero i soccorritori, perché in quel punto i cellulari non prendono: mentre uno ha continuato a praticargli il massaggio cardiaco, l’altro è corso in una zona dove c’è campo. Sono stati mobilitati i sanitari di Areu, i soccorritori dell’eliambulanza di Como, il Soccorso alpino della Valsassina e Valvarrone, i vigili del fuoco del Saf e i volontari del Soccorso bellanese. Il cuore non batteva più e i suoi polmoni pieni d’acqua non erano in grado di respirare. Alessandro inoltre era in ipotermia. I soccorritori lo hanno trasferito d’urgenza all’ospedale di Lecco. «Annegamento», è la causa del decesso.

«Probabilmente è finito nel vortice della corrente d’acqua ed è andato su e giù come il galleggiante di una lenza, senza riuscire più a respirare», ipotizza Fabio Lenti, guida di canyoning, oltre che istruttore del Soccorso alpino e tecnico di elisoccorso, che per primo ha attrezzato quel tratto per il canyoning. Si tratta di percorso di nemmeno 3 chilometri per un dislivello di circa 150 metri dalla durata di 45 minuti. Alessandro aveva studiato Architettura ambientale al Politecnico ed era titolare di un’impresa edile specializzata nelle finiture d’interni, la OPENarch. Abitava in centro a Milano. Da anni praticava canyoning, cioè la discesa di torrenti a piedi, con l’aiuto ci corde e imbracature quando serve e una muta, ma anche rafting, arrampicata e snowboard, condividendo le sue esperienze in rete. Era iscritto all’Aic, l’Associazione italiana canyoning.