GIOVANNA
Cronaca

Alessandrina Ravizza vita d’impegno

Giovanna

Ferrante*

Tutta la vita di Alessandrina Ravizza si sostanzia nelle sue opere. E in una città: Milano. Nasce nel 1846 a San Pietroburgo, madre tedesca e padre oriundo italiano che si era rifugiato in Russia durante le guerre napoleoniche. E’ una giovane dell’alta borghesia e riceve una educazione cosmopolita, conosce otto lingue, i classici, le arti, la musica. Si trasferisce a Milano nel 1863 e nel 1866 sposa l’ingegner Giovanni Ravizza. Nel loro appartamento di via Solferino 11 Alessandrina tiene salotto, un luogo aperto al mondo culturale milanese. L’incontro fatale che ne segnerà l’impegno e il cammino, sarà con Laura Solera Mantegazza, donna dalla tenace vocazione filantropica e pedagogica, ’espressione di un femminismo pratico: fondatrice del “Pio Istituto per Lattanti e Slattati” che può essere definito il primo asilo nido italiano, e dell’Associazione Generale di Mutuo Soccorso per la tutela delle lavoratrici e l’istruzione delle donne. Al suo fianco Alessandrina Ravizza compie il suo apprendistato sociale e politico diventando il suo braccio destro. Nel 1870 il suo impegno è quello di aprire una Scuola Professionale Femminile a Porta Magenta che inizia l’attività con sette allieve. Dopo otto anni le allieve saranno centosettanta! Sarà poi la volta della realizzazione della “Cucina per Ammalati Poveri” un ambulatorio per convalescenti che sarà diretto dalla giovane dottoressa Anna Kuliscioff. Da quella esperienza, l’iniziativa benefica delle “Cucine Economiche” che verranno realizzate al Verziere e a Porta Volta e vista la sua capacità di trovare benefattori che l’aiutano a sfamare quanti più poveri, Alessandrina verrà soprannominata “la contessa del broeud”! Lo sfruttamento delle donne, spesso ancora bambine, vittime dello sfruttamento sessuale, altro campo d’azione della Ravizza. Che si mobilita per aprire una scuola-laboratorio in via Lanzone, per insegnare un mestiere e offrire loro la speranza di spezzare la catena della prostituzione. Poi verrà il periodo dedicato alla Società Umanitaria con l’avvio di corsi dedicati all’orientamento e all’avviamento professionale per donne e uomini disoccupati. Alessandrina Ravizza morirà nel 1915. Nel 1916 le sue ceneri verranno traslate al Cimitero Monumentale.

*Scrittrice