
Confermato lo schema della ripartizione: due presidenze a Fratelli d’Italia, due alla Lega ed una a Forza Italia. Confermato anche l’orientamento, quello di non rinnovare alcuno dei presidenti uscenti in ossequio a quella discontinuità sulla quale insiste soprattutto Fratelli d’Italia, ora che si trova a giocare la partita delle nomine da primo partito di maggioranza in Regione Lombardia. Unica eccezione Stefano Cavallin (nella foto) che passa da Pavia a Varese. Questo il senso della delibera con la quale la Giunta regionale ieri ha ufficializzato i nomi dei nuovi presidenti delle Aler lombarde. La Lega continua ad esprimere il numero 1 dell’Aler milanese, da ieri Matteo Mognaschi. L’uscente Angelo Sala ha scontato, secondo le indiscrezioni da Palazzo Lombardia, il fatto di non essere particolarmente amato dai dipendenti. Al Carroccio esprimere anche la presidenza dell’azienda dell’edilizia pubblica competente per Varese, Busto Arsizio, Como, Monza e Brianza: la scelta è caduta su Cavallin. Fratelli d’Italia ha avuto diritto di nomina per l’Aler di Brescia, Cremona e Mantova, affidata ad Amedeo Ghidini. E per quella di Bergamo, Lecco e Sondrio, a Corrado Zambelli. Forza Italia ha scelto Monica Guarischi come presidente dell’Aler di Pavia e Lodi. Critiche le opposizioni. Per Pierfrancesco Majorino e Carmela Rozza, capogruppo e consigliera regionali del Pd, "le nomine decise dalla Giunta non sono altro che una spartizione di poltrone e un regolamento interno alla destra: la vera discontinuità ci sarà solo se saranno cambiati i direttori generali. In caso contrario sarà tutto come prima". Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, insiste sulla necessità di una riforma: "Le nomine non dovrebbero seguire logiche di spartizione dei partiti ma merito e competenze. Invece di usare il manuale Cencelli per dividersi presidenze e direzioni delle Aler, Regione Lombardia dovrebbe discutere la nostra proposta di legge per la fusione di tutte le Aler in un’unica azienda per l’edilizia lombarda. Un nuovo soggetto che possa mettere fine a decenni di cattiva gestione del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica". Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra: "Le nuove nomine ci danno ancora una volta la prova che quelle cariche si usano per soddisfare criteri di rappresentanza politica e lottizzazione. Il fatto che nessuno dei precedenti presidenti sia stato rinnovato vuol dire che la narrazione a cui ci hanno abituati finora, per cui in Aler va tutto bene, non è vera. Se uno viene sostituito vuol dire o che non ha lavorato bene o che c’è bisogno del cambio di passo. La Lega va addirittura a sostituire un suo uomo con un altro dei suoi. Le case Aler continuano a rimanere vuote, ce ne sono 19.000 sfitte e gli inquilini continuano a non veder soddisfatte le loro esigenze ma i vertici della politica lombarda continuano a gestirle secondo criteri politici e non di competenza". Giambattista Anastasio
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