Genovese e i reati finanziari: nel mirino società "schermate"

Il reato contestato nel fascicolo già aperto è quello di " intestazione fittizia di beni"

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Ad allungare la già lunga lista c’è un nuovo reato contestato ad Alberto Genovese, l’imprenditore del web finito in carcere per aver stordito con un mix di droghe e stuprato una 18enne e, lo accerterà la procura, anche altre cinque ragazze ventenni. Il reato è quello di "intestazione fittizia di beni" in relazione ad alcune società riferibili all’imprenditore e "schermate" all’estero. L’iscrizione consentirà una serie di accertamenti che riguardano in realtà presunti profili di frode fiscale e riciclaggio, profili su cui sta indagando la Gdf. Genovese è stato iscritto con l’articolo 512bis in una tranche della più ampia indagine, coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dai pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini. Di queste analisi si sta occupando il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf.

Dopo l’arresto del mago delle start up digitali, lo scorso 6 novembre, la Squadra mobile ha raccolto anche elementi sulle movimentazioni finanziarie e sul patrimonio di Genovese, utili per indagare pure sugli acquisti di droga per i festini e su altri versamenti sospetti. Parte di quella documentazione è confluita, poi, nel filone aperto sui profili finanziari. Tra l’altro, il nome di Genovese era emerso in un’informativa della Gdf che aveva al centro una "segnalazione di operazione sospetta" finita gli atti dell’inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission, anche se non direttamente collegata, ma relativa in particolare a un aumento di capitale di Prima Assicurazioni.

Sull’altro versante dell’inchiesta invece, sono almeno altre cinque, oltre alla 18enne, le ragazze che hanno denunciato o messo a verbale di aver subito abusi dall’imprenditore nel corso di party a base di cocaina tra Milano e Ibiza. In questi giorni a sfilare in procura sono quasi quotidianamente le giovanissime modelle che Genovese invitava alle sue feste.

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