Tre anni fa era nato come un progetto sperimentale, un luogo dove creare legami attraverso una sorta di sartoria sociale. Il progetto è cresciuto e da un piccolo gruppo di donne che ha ritrovato dignità, ma anche solo compagnia, un nuovo lavoro, è nata un’idea. Un’idea che coinvolge tutti, con corsi e laboratori organizzati grazie all’associazione Donne Intrecci a cui l’Amministrazione ha concesso gratuitamente alcuni spazi. Si tratta del Centro Bramante, l’ex pizzeria dove la ‘ndrangheta stringeva patti di sangue e soldi.
Il luogo ha quindi un ulteriore significato di rinascita. L’associazione propone corsi di cucito base e avanzato e altri laboratori di cucito a tema. "Tre anni fa - commenta l’assessore alle Politiche sociali Martina Villa - ci siamo seduti attorno a un tavolo insieme al Servizio sociale, alle associazioni e alle realtà che nel territorio di occupano di fragilità - prosegue Villa - abbiamo pensato a un progetto che non si limitasse a intervenire con un aiuto economico ma che abbracciasse anche la sfera sociale, culturale e relazionale per contrastare l’emarginazione. Ne è nato un primo corso di cucito, che in realtà è stato molto di più: è diventato amicizia, colazioni insieme, legami veri". Ora il progetto si allarga e si apre alle famiglie, alle persone con disabilità e a chi vuole imparare a cucire. C’è il corso base, avanzato, ma anche quello dedicato a genitori e figli e il laboratorio per imparare a costruire i costumi in occasione delle feste. Il progetto prevede anche il laboratorio di cucito integrato, dedicato a persone con disabilità. Infine, si può partecipare a "Tempo libero: salotto creativo", momento di confronto e scambio tra le partecipanti. Per creare, sempre, legami. Fr.Gr.