Fase 3, zero costi e flessibilità: la spallata Airbnb

Con gli hotel chiusi guadagnano quote gli affitti brevi: attendiamo ancora i turisti, vera ripresa in autunno

Due turiste passeggiano tra le boutique della Galleria riaperte dopo il lockdown

Due turiste passeggiano tra le boutique della Galleria riaperte dopo il lockdown

Milano, 22 giugno 2020 - I segnali di ripresa dopo il lockdown ci sono, anche se ancora molto timidi. Un risveglio degli affitti brevi e brevissimi, modello Booking e Airbnb, in una Milano segnata da un turismo ancora quasi inesistente. Trend in lento miglioramento anche per effetto della chiusura della maggior parte degli alberghi, che lascia campo libero: attendono settembre per ripartire, limitando i danni e facendo trascorrere una stagione estiva che sotto la Madonnina rischia di portare più costi che benefici a chi ha elevate spese fisse da sostenere.

"I prezzi non crollano e questo è già un segnale positivo", spiega Francesco Zorgno, presidente di Cleanbnb Spa, società milanese che si occupa in tutta Italia della gestione di case private per affitti brevi, dall’assistenza clienti alle pulizie. "A livello nazionale osserviamo in generale un trend in crescita da metà maggio - prosegue - con una graduale ripartenza delle prenotazioni anche per periodi a distanza ravvicinata. Le case per ora sono più richieste rispetto agli alberghi, per l’esigenza di distanziamento sociale e di spazi riservati alle famiglie". Le presenze, però, sono ancora sotto il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Gli stranieri sono l’80% in meno, ma a trainare la crescita sono le prenotazioni degli italiani che invece di andare dall’altra parte del mondo scelgono un turismo ‘local’, per chi quest’anno si può permettere di andare in vacanza. Ma i segnali positivi a Milano sono più deboli rispetto ad altre zone, proprio per la vocazione della città.

"Qui le presenze sono sotto la media nazionale e lombarda - prosegue Zorgno - mancano ancora gli stranieri, non ci sono eventi. Milano, però, attira persone tutto l’anno, quindi la ripartenza vera potrebbe essere in autunno". In assenza di turisti, chi sono i fruitori degli affitti brevi? Secondo gli operatori, sono persone che viaggiano per motivi di lavoro o studio, per visite e interventi negli ospedali lombardi, per fare visita a parenti o per la necessità di mettersi in quarantena. E, complice anche la crisi, aumenta l’offerta di case.

Consultando le offerte sul sito di Airbnb, per un fine settimana di inizio luglio, si trovano anche appartamenti in zona stazione Centrale a 35 euro a notte, che salgono a 55 in Montenapoleone, superano i 100 euro per gli appartamenti di design in pieno centro. Rispetto ai mesi del lockdown, in generale i prezzi sono in risalita. E le offerte non mancano. "Le attività legate alla sharing economy saranno tra le prime a riprendersi - spiega il presidente di Cleanbnb - proprio perché sono flessibili e hanno pochi costi fissi". Lo sanno bene gli albergatori, che stanno attraversando una crisi nera dalla quale molte attività rischiano di non riuscire più a riprendersi. E il modello Airbnb, cresciuto anno dopo anno, potrebbe approfittare della crisi per dare un’altra spallata al settore alberghiero più tradizionale, sottraendo altre fette di mercato.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro