ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Agli “ultimi” i doni di Madre Terra

Alle famiglie in difficoltà gli ortaggi coltivati a cascina S. Alberto anche da minori stranieri “non accompagnati”

di Alessandra Zanardi

Cascina Sant’Alberto, un modello di economia solidale, dove si coniugano amore per la terra e attenzione alle fasce deboli. La cooperativa Madre Terra gestisce una parte del terreno dall’azienda rozzanese, dove sperimenta un’agricoltura sociale a supporto dei ragazzi in uscita dalle comunità di recupero dei minori. Nella conduzione dei 10mila metri quadrati coltivati per metà a luppolo, per la produzione di birra artigianale, e per metà a ortaggi lavorano sei persone, "tre delle quali, di origine egiziana, sono ex minori stranieri non accompagnati che sono ora soci-lavoratori della cooperativa e per noi rappresentano una risorsa preziosa – spiega Asja Interlandi, responsabile della progettazione di Madre Terra –. Queste persone non solo hanno la possibilità di diventare operai agricoli, ma anche di condividere obiettivi e progetti della cooperativa, arrivando a esserne parte attiva".

Zucchine, melanzane, peperoni, pomodori e insalate vanno a comporre le cassette destinate alle famiglie del Desr, il Distretto di economia solidale rurale del Parco Sud, ma sono anche a disposizione dei cittadini, che scrivendo all’indirizzo ortomadreterra@gmail.com possono concordare un appuntamento e fare acquisti sul posto, per una spesa a chilometro zero. "Alcuni clienti – prosegue Asja Interlandi – vengono sui campi insieme a noi, prelevano la verdura e compongono la loro cassetta al momento. L’obiettivo è anche questo: mostrare, nel concreto, come lavoriamo, senza l’utilizzo di prodotti di sintesi". Ancora. Una parte degli ortaggi viene trasformata in conserve dopo essere stata lavorata nel laboratorio di Zinasco, dove ha sede la comunità di accoglienza dell’associazione "Una casa anche per te", da una cui costola è nata Madre Terra. Molti dei lavoratori impiegati a Rozzano provengono dalla comunità di Zinasco.

Oltre alla porzione di terreno coltivata dalla cooperativa, che nel tempo vi ha promosso anche incontri di sensibilizzazione sui temi delle agromafie e del caporalato, Cascina Sant’Alberto ospita un forno per la produzione di pane artigianale. Un prodotto che per il momento raggiunge alberghi, ristoranti e supermercati, ma che a breve anche i cittadini potranno acquistare, su prenotazione. La cascina ricomprende inoltre grandi aree con cereali e prati a fieno, e una zona boschiva. Alla società agricola Sant’Alberto è stata inoltre affidata la gestione del Museo del paesaggio, a Zibido San Giacomo.