
Indagano i carabinieri di tenenza di Seriate
Un uomo di 41 anni è rimasto ferito a un fianco da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava sulla Statale 42 fra Albano Sant’Alessandro e San Paolo d’Argon alle 19 di ieri. Dai primi riscontri ad entrare in azione sarebbe stato un gruppo di almeno quattro persone. L’aggressione è avvenuta nei pressi di un bosco vicino al supermercato Bennet. Dopo l’allarme l’uomo, che è stato ferito al fianco sinistro, è stato immediatamente soccorso dai sanitari arrivati sul posto insieme ai carabinieri.
È grave ma non in pericolo di vita ed è stato trasportato all’ospedale Bolognini di Seriate dove è stato ricoverato. Nel frattempo le numerose pattuglie dei carabinieri giunte sul posto dell’agguato si sono messe sulle tracce del gruppo di fuoco. Secondo una prima ricostruzione l’aggressione è avvenuta in un’area di serre tra la Statale e via Filzi, a Montello. E proprio la presenza delle serre potrebbe far pensare che si sia trattato di un agguato. Su quello che è accaduto ieri sera lungo la Statale 42 stanno indagando i carabinieri della tenenza di Seriate e gli agenti della polizia locale. Le forze dell’ordine hanno anche acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona che potrebbero aver ripreso la scena. Quello che è accaduto e le modalità con cui è stato messo in atto l’agguato fanno supporre che possa trattarsi di un regolamento di conti per questioni di droga, anche se gli elementi nelle mani degli inquirenti in serata erano ancora pochi. L’uomo ferito potrebbe fornire qualche elemento utile per rintracciare gli aggressori.
La dinamica ricorda anche quello che è accaduto a Pontoglio qualche mese fa, quando il trentaduenne Soiyt Abdelilah morì annegato nel tentativo di fuggire a un’imboscata armata sulle rive del fiume. L’uomo fu inseguito da quattro persone armate. Dopo alcune settimane di indagini i carabinieri avevano arrestato quelle quattro persone: alla base, una faida per il controllo dello spaccio tra Bergamo e Brescia. Situazioni di violenza estrema che si ripetono sempre più di frequente in molte province lombarde dove la questione dello spaccio ha portato a un gestione quasi militare del territorio da parte di bande di “invisibili“, spesso irregolari che si muovono in batterie nelle zone boschive in veri e propri bazar della droga.
R.B.