
I carabinieri hanno raccolto la denuncia di Davide Battipaglia
Milano, 14 agosto 2025 – “Zio, dammi la mano”. Davide Battipaglia, 55 anni, ipovedente, racconta di aver sentito queste parole prima di essere stato aggredito e rapinato . È accaduto sul tram 15 a Milano, il 12 agosto, nel primo pomeriggio. L’avvocato (ora in pensione con la legge 104) intorno alle 15.30 si dirigeva dalla fermata “Santa Sofia”, in Corso Italia, verso Rozzano, dove risiede. All’altezza della fermata “Feraboli” sul mezzo dell’atm salgono due uomini - che la vittima descrive di “etnia araba” (Battipaglia ha una visione periferica) - alti entrambi più di un metro e settanta, rumorosi e “con ogni probabilità ubriachi”.
Aggressione sul tram 15
“Non appena sono saliti sull tram hanno iniziato a parlare a voce alta e a importunare i passeggeri”. Il tram era infatti affollato. Ma nessuno è intervenuto quando poi i due uomini si sono avvicinati, con fare minaccioso, all’avvocato che era seduto in un posto riservato agli invalidi. Battipaglia portava con sè due borse da ufficio. L’istinto spinge il malcapitato a stringerle a sè. A quel punto, uno degli uomini dice “Zio, dammi la mano”. “Ho pensato che era una specie di provocazione per farmi allentare la presa e rubare le borse” spiega Battipaglia che, mentre tenta di alzarsi in piedi, risponde ai due soggetti, che percepisce subito come potenzialmente pericolosi: “No, la mano non te la stringo perchè non ti conosco”.
Cazzotto in pieno viso
Parte un primo cazzotto in pieno viso. Uno dei due uomini colpisce Battipaglia mentre l’altro gli sfila le borse. Il proprietario della refurtiva insegue i due uomini per riappriparsi degli oggetti personali, tra i quali anche gli occhiali primastici (valore 700 euro), vitali per convivere con la sua patologia. “No, le borse!”, esclama, mentre gli altri passeggeri non muovono un dito. “Percepivo solo voci”, dirà Battipaglia nella denuncia resa ai Carabinieri di Rozzano.
Un attacco violento prolungato
La vittima riesce a raggiungere i due rapinatori, ma a quel punto inizia il peggio. “Non riesco a vedere bene, per questo non capivo nemmeno da dove provenissero i colpi che mi arrivavano”, racconta. I due hanno iniziato infatti ad aggredirlo con calci e pugni “anche quando ero a terra”, dice.
Il tutto, va avanti per interminabili dieci minuti, quando i due fuggono, portando con loro le borse. L’ambulanza arriverà dopo circa venti minuti per portare Battipaglia al pronto soccorso della Clinica Humanitas di Rozzano, da dove, dopo circa dieci ore, uscirà con una prognosi di sette giorni. Diagnosi: trauma cranico minore. “A un certo punto devono avermi colpito con una spranga, o un bastone. Per fortuna mi hanno colpito sulla spalla, appena sotto all’orecchio. Avevo paura che mi prendessero la testa, che mi volessero ammazzare. Ho davvero temuto di morire”, afferma, ancora scosso per l’accaduto, Battipaglia.