Si è tenuta la prima udienza della causa di lavoro intentata nei confronti del Comune di Corbetta da Gregorio Dipilato, l’ex vigile urbano che ha impugnato il licenziamento avvenuto nel novembre 2020. La vicenda è strettamente legata a quella di Salvatore Furci, comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio arrestato dieci giorni fa, perché – come spiega il sindaco Marco Ballarini – Dipilato avrebbe avuto accesso irregolare a dei documenti riservati del sistema di protocollo informatico del Comune di Corbetta che poi avrebbe passato proprio a Furci quando quest’ultimo era già stato allontanato dal comando corbettese. Le altre motivazioni del licenziamento – già impugnate e in parte respinte dal sindacato della Polizia locale Sulpm – sono l’accesso in modo illecito a centinaia di dati anagrafici di ignari cittadini di Corbetta. Cinquanta tra questi cittadini, tra cui il sindaco e alcuni dipendenti comunali, hanno sporto denuncia. La prima udienza davanti al giudice ha visto il municipio di Corbetta confermare l’ipotesi di licenziamento, proponendo però il pagamento del mancato preavviso visto che l’agente era stato licenziato in tronco. L’ex vigile urbano, però, ha deciso di continuare la causa di lavoro puntando al reintegro. Intanto l’amministrazione andrà avanti per la sua strada e chiederà anche il recupero delle spese legali sostenute, oltre altre eventuali cause per danni d’immagine e tutto ciò può in qualche modo essere legato alla vicenda Furci.
CronacaAgente cacciato dal sindaco, la causa di lavoro davanti al giudice