REDAZIONE MILANO

Adulti e bambini, tutti insieme in piazza per dire "No alla guerra"

Associazioni, società civile, bandiere arcobaleno e cartelloni: il neonato coordinamento ha dato appuntamento nel centro storico

Si è riempita di colori e di bambini piazza Petazzi per dire "no alla guerra". Il neonato coordinamento per la pace, dopo la prima manifestazione del 2 marzo, ha dato appuntamento ieri sera nel centro storico sestese, dove le bandiere arcobaleno hanno fatto la loro comparsa insieme a tanti esponenti della società civile, delle associazioni cattoliche e non solo e del Decanato. Bandiere, cartelloni e i disegni dei bambini, impegnati nelle attività organizzate dagli scout. "L’altro giorno l’unico vero leader internazionale, il Papa, ci ha ricordato un fatto importante: la guerra distrugge tutti, non solo l’Ucraina, non solo il popolo che esce sconfitto dal conflitto - ha spiegato Massimo Feré, portavoce del coordinamento -. Questo è lo stesso sguardo dei nostri padri costituenti. Per questo motivo la guerra va ripudiata". Ogni lunedì, nella sede degli scout di via Cavour, il neonato presidio si incontra. "Tanti spingono per alimentare il conflitto. Noi cittadini abbiamo però un antidoto: dobbiamo continuare a scendere in piazza e far sentire la nostra voce". Tra i partecipanti c’era anche don Renato Sacco, parroco in un paesino della provincia di Novara, tessitore di tantissime iniziative di pace. "Sono stufo e preoccupato dal ragionamento degli adulti, che giustificano la guerra. Dobbiamo imparare dai bambini che dicono che la guerra è una cosa brutta". Serve un movimento istituzmondiale che lavori per la pace senza se e senza ma, dice il sacerdote. "La storia ci insegna che le guerre sono tutte uguali: nella guerra si muore, si piange, i corpi vengono dilaniati, le case distrutte, i bambini restano orfani". Laura Lana