Licenziamenti Adidas, nessuna schiarita: "Facciano retromarcia"

La multinazionale dello sport delocalizza in Portogallo. I sindacati chiedono un nuovo piano industriale

Picchetto davanti allo store Adidas di corso Vittorio Emanuele

Picchetto davanti allo store Adidas di corso Vittorio Emanuele

Milano, 24 dicembre 2019 - Tregua armata sui licenziamenti Adidas. L’incontro di ieri in Confcommercio a Milano tra azienda e organizzazioni sindacali si è chiuso con l’impegno a ritrovarsi il 13 gennaio per cercare di trovare un punto di avvicinamento tra posizioni che, allo stato attuale, sono diametralmente opposte. Da una parte Adidas Italia che il 13 dicembre ha comunicato la volontà di licenziare 41 lavoratori in Italia di cui 35 nella sede di Monza, 4 di Roma e 2 di Mestrino in provincia di Padova. Inoltre, a fronte della chiusura dello show-room di Padova e del trasferimento delle attività per la sede di Bologna, saranno comunicati 6 trasferimenti della sede di lavoro.

Secca la replica di Matteo Moretti della Filcams Cgil di Monza e Brianza: «Tale decisione è in assoluto contrasto con l’andamento molto positivo dei dati economici e finanziari aziendali – chiarisce -. Nell’ultimo anno il fatturato è cresciuto del 15%, il terzo trimestre a livello europeo ha registrato un risultato oltre le aspettative, l’Italia è in forte crescita, il dividendo agli azionisti è aumentato del 45% e l’amministratore delegato di Adidas ha dichiarato che il 2019 sarà un anno da record». Per il sindacato una decisione inspiegabile, con «l’impatto più consistente, circa 25 posizioni, determinato dalla scelta di operare una delocalizzazione delle attività legate al credito, e altre collegate, che l’azienda ha deciso di spostare in Portogallo». Per questo il sindacato ha chiesto «un nuovo piano industriale che sia sostenibile con il mantenimento dei livelli occupazionali».   

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