MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Adescava minorenni sui social, poi chiedeva foto e video: “Se smetti, pubblico tutto on line”. Arrestato

In carcere un 23enne egiziano che era irreperibile dal 2022. Almeno dodici vittime, tutte attirate in trappola con lo stesso modus operandi. Una gli scrisse: "Io ho solo 13 anni"

Il 23enne adescava minorenni online (foto di archivio)

Il 23enne adescava minorenni online (foto di archivio)

Milano – La denuncia è partita da Palmi, vicino Reggio Calabria, dopo che una tredicenne ha trovato il coraggio di raccontare il suo dramma ai genitori: contattata da un ventenne su Instagram, a poco a poco è stata convinta da lui a mandargli foto e video intimi, autoprodotti. A un certo punto, però, quando si è rifiutata di proseguire, sono scattate le minacce da parte dell’uomo: quelle di diffondere on line il materiale ricevuto. Così la ragazzina impaurita ha chiesto aiuto alla famiglia, che si è rivolta ai carabinieri. E le indagini hanno fatto emergere un quadro gravissimo: nella trappola del giovane, oggi ventitreenne, egiziano, tra il 2019 e il 2022 sono cadute almeno 12 vittime, tre delle quali di 13 anni e le altre tra i 14 e i 17, residenti in diverse città d’Italia. Lo scorso sabato, l’uomo, che dal 2022 era destinatario di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano, è finito in manette per i reati di pornografia minorile, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenne. Ordinanza che non era stata ancora applicata perché il ventitreenne, residente in provincia di Milano e domiciliato in città, era irreperibile: a rintracciarlo sabato, in un locale del centro dove lavorava come addetto alle pulizie, sono stati i carabinieri della Compagnia Duomo guidati dal comandante Gabriele Lombardo.

L’arresto è il coronamento dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. Punto di partenza, l’analisi dei file presenti sul cellulare dell’uomo, dai quali è emersa "una seriale, inquietante e morbosa attività di produzione di materiale pornografico attraverso l’utilizzo di minori, anche infra-quattordicenni, adescate sui social", evidenzia il gip. I carabinieri hanno documentato e ricostruito la sua strategia, che si ripeteva sempre uguale: prima sceglieva "in modo non casuale" le giovanissime vittime adescandole sui social network, tra cui Instagram, con lusinghe e complimenti. Il profilo che utilizzava non era fasullo: alle ragazzine si presentava con le sue vere generalità. Puntava a carpire la loro fiducia, spostando poi la conversazione su WhatsApp, e le induceva "approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità e fragilità" a inviargli foto e video autoprodotti a sfondo sessuale, "non esitando ad umiliarle con frasi volgari ed ingiuriose sino a minacciarle, qualora si fossero rifiutate di proseguire, di diffondere e pubblicare i contenuti multimediali ricevuti". Quando le vittime si rendevano conto di quel che stava capitando e si “fermavano”, l’uomo diceva loro che, se avessero smesso, lui avrebbe girato tutto il materiale già ricevuto ai parenti e agli amici sui social. Una delle sue vittime gli avrebbe anche detto: "Ma io ho soltanto 13 anni!".

Stando a quanto emerso, non avrebbe poi messo in pratica le sue minacce. Ma le ragazzine a quel punto vivevano in un incubo. Finché una non ha trovato il coraggio di raccontare ai suoi genitori quel che le stava capitando. E loro si sono rivolti alla stazione dei carabinieri di Palmi. L’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’arrestato era stata emessa a fine 2022, quando però lui ormai si era allontanato da Milano ed era irreperibile. Qualche mese fa è stato emesso un mandato d’arresto europeo, fino all’arresto. Ora il ventitreenne è nel carcere di San Vittore in attesa dell’interrogatorio di garanzia.