SANDRO NERI
Cronaca

Adelmo Pacini, in divisa per 44 anni: "Ho visto la città svegliarsi all’alba"

Festa per il pensionamento del commissario capo della Polizia locale. Ricordi? Tantissimi. "Sicuramente la nevicata del 1985, quando per 5 giorni e 5 notti tutto il Corpo è stato chiamato a gestire l’emergenza". Poi il momento più difficile: "La morte del collega Nicolò Savarino, nel 2012”

Adelmo Pacini commissario capo della Polizia locale di Milano: sarà in pensione dal 31 marzo dopo 44 anni di carriera

Adelmo Pacini commissario capo della Polizia locale di Milano: sarà in pensione dal 31 marzo dopo 44 anni di carriera

Milano – All’inizio erano i servizi sulle pedane rotonde che ormai si vedono solo nei vecchi film. Divisa nera, manicotti e guanti bianchi, in alto fra le auto di corso Venezia, di corso Buenos Aires di piazzale Loreto e di viale Monza. "A fine turno, quando li toglievi, i manicotti erano diventati neri". "C’era traffico, tanto e caotico, ma c’era più rispetto delle regole da parte degli automobilisti".

Sono passati 44 anni e i cambiamenti di Milano Adelmo Pacini, commissario capo della Polizia locale, li ha vissuti tutti. Strada per strada, prima; dalla Galleria, in alta uniforme, poi; e infine dalla sede del comando di piazzale Beccaria. Ufficiale responsabile della segreteria del comandante, Pacini sarà in pensione dal 31 marzo. E ieri, proprio nelle sale del palazzo del Capitano di Giustizia, ha salutato i colleghi e i comandanti con i quali ha lavorato negli ultimi anni: Tullio Mastrangelo, Marco Ciacci e Gianluca Mirabelli.

"Un bilancio di questi 44 anni di lavoro? La fortuna di avere conosciuto tante persone. Dai normali cittadini alle personalità del mondo delle istituzioni. Tutti mi hanno dato qualcosa, come la città che per anni, ogni giorno all’alba, ho visto svegliarsi e mettersi in movimento". Nel 2023 il titolo di Cavaliere della Repubblica: "Una grande emozione e il miglior riconoscimento per una vita spesa nel Corpo".

Ricordi? Tantissimi. "Sicuramente la nevicata del 1985, quando per 5 giorni e 5 notti tutto il Corpo è stato chiamato a gestire l’emergenza". Poi il momento più difficile: "La morte del collega Nicolò Savarino, nel 2012. Abbiamo arrestato i responsabili. Ma più di tutto mi ha colpito la grande dignità dei genitori e dei fratelli di Nicolò – Rocco e Carmelo – che oggi sono un po’ anche fratelli miei".