
Addio al maestro della marcia: "Ci insegnò il rispetto per la fatica"
di Marianna Vazzana
MILANO
"Per marciare bastano una strada, un paio di pantaloncini, una maglietta e le scarpe. La marcia è anche scuola di vita: ai nostri ragazzi abbiamo sempre insegnato l’educazione". Con Pietro “Pedar“ Pastorini forma e sostanza diventavano un tutt’uno; il rigore tecnico ricalcava quello morale. Tempra d’acciaio, muscoli sempre pronti e soprattutto cuore lo hanno accompagnato per tutta la vita. Si è spento venerdì a 87 anni questo gigante della marcia italiana e allenatore-scopritore di talenti: tra i suoi pupilli Michele Didoni, oro mondiale a Goteborg 1995, Giovanni Perricelli, argento ai mondiali sempre in Svezia ed Erika Alfridi, argento europeo 1998.
Perricelli ha seguito le sue orme: dopo i trionfi sulla pista, è diventato a sua volta allenatore e talent scout: sotto la sua ala, Eleonora Anna Giorgi parteciperà alla 20 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Parigi. "Non dimenticherò mai il mio maestro Pastorini", dice Perricelli, originario del quartiere Gallaratese. "Lo conobbi quando ero un bambino, avevo 10 anni. E grazie a lui iniziai ad allenarmi al Parco di Trenno, che allora era poco più di un campo agricolo dismesso. In me ha lasciato un segno profondo, non solo sportivo ma anche umano". E si commuove ricordando quello che ritiene il suo più grande insegnamento: "Diceva sempre che per la fatica bisogna avere profondo rispetto, a prescindere da chi la faccia".
Nato nel Pavese, Pastorini si trasferì a Milano (dove visse fino al 2012) per lavorare in Comune e portò l’atletica tra i ragazzi di Quarto Oggiaro fin dagli anni Sessanta e Settanta. La sua passione e il suo impegno hanno forgiato campioni mondiali, europei, italiani, regionali, provinciali ma soprattutto hanno salvato attraverso lo sport decine di giovanissimi e contribuito al riscatto di un quartiere su cui da sempre pesano la cattiva fama e il pregiudizio. A Quarto Oggiaro Pastorini ha creato il trofeo “Ugo Frigerio“ in onore del primo campione – milanese – nella storia della marcia italiana: evento sportivo che dopo una pausa di quasi mezzo secolo e una pandemia è tornato, nel 2022, a far gareggiare i ragazzi in quella stessa periferia. Pastorini è stato anche fondatore della Nuova Atletica Astro e anima della marcia femminile trasmettendo la passione pure a sua figlia Paola, che è stata tra le pioniere di questa disciplina in Lombardia. Tanti lo ricordano anche come speaker, che commentava le competizioni con la sua inconfondibile voce roca. Una volta in pensione è tornato nel Pavese, a Lomello, e non ha smesso di allenare giovani talenti tra cui Stefano Chiesa, che per poter contare sui suoi consigli si è trasferito a vivere nel paese nel cuore della Lomellina.
Domani a Lomello sarà il momento dell’ultimo saluto, alle 15, nella parrocchia di San Michele. A lasciare messaggi per lui sono già in tanti, del mondo dello sport e non solo. "Pietro Pastorini non è stato solo un costruttore di Campioni – il pensiero di Gianni Mauri, presidente del Comitato regionale Fidal Lombardia –. È stato molto di più, educatore di strada con tanti giovani, ha avviato la marcia femminile e ha organizzato tante gare con una passione e un impegno inesauribili. Perdiamo un padre ricco di umanità, un grande lottatore di una vita piena di valori". Parole anche dall’amico Maurizio Damilano, oro olimpico a Mosca 1980 e due volte campione mondiale della 20 chilometri.
"La marcia è anche Pietro Pastorini, uno che non ha vinto un’Olimpiade o un Mondiale ma ha fatto cose così importanti per la sua amata marcia. Cose che valgono quanto un titolo olimpico o un record del mondo. Cose che evidenziano come l’amore per uno sport riempie il cuore e rimane dentro forte sempre. Da quell’amore nascono le cose che rimangono, quelle che si realizzano anche quando sembrano impossibili. Mi mancherai molto, amico caro, e non ti dimenticherò mai". A Milano, tra gli amici lo ricorda Piero Oldani, che è stato tra i promotori del ritorno del trofeo Ugo Frigerio. Cinque anni fa, il guru del tacco-punta aveva ricevuto il Panettone d’oro, premio alla virtù civica. E domani il suo nome riecheggerà a Palazzo Marino, dove il consigliere Pd Alessandro Giungi proporrà per lui un minuto di silenzio. Silenzio, questo weekend, anche in occasione delle manifestazioni di atletica. Per onorare il maestro.