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Addio a Gismondi: star della luce nel mondo

Fondatore e presidente di Artemide, il gruppo di illuminazione pluripremiato a livello internazionale, tra i protagonisti del made in Italy

Ernesto Gismondi

Il mondo del design perde un grande imprenditore. É morto ieri, a 89 anni, compiuti e festeggiati la notte di Natale, Ernesto Gismondi fondatore e presidente di Artemide, il gruppo di illuminazione pluripremiato a livello internazionale, tra i protagonisti del "Made in Italy" nel mondo per il design d’avanguardia. É stato l’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale, ad annunciarlo su twitter: "Ci ha lasciato Gismondi, grande innovatore e amico. Ha illuminato con Artemide il mondo, ha usato per primo la plastica per fare mobili, regatato a testa alta nei mari di politica e imprenditoria, aperto nuovi orizzonti nel design. Il suo genio antiretorico mi mancherà tanto".

La storia di Gismondi, "l’ingenere" come lo chiamavano tutti in azienda, che voleva progettare missili e cominciò con le lampade, ne racconta il personaggio. Si laureò in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Milano e poi in Ingegneria Missilistica alla Scuola superiore di Ingegneria di Roma. "Cominciai a progettare lampade perché era più semplice, richiedeva meno investimenti", spiegava Gismondi in una della sue interviste, "poi però mi sono ”vendicato” perché ho parlato di missili tutta la vita, insegnando all’università". Gismondi fin dai primi anni ‘60 si dedicò alla progettazione e alla produzione della illuminazione, fondando con il designer Sergio Mazza Studio Artemide S.a.s., dal quale si sviluppò poi il Gruppo Artemide, che ha tuttora sede a Pregnana Milanese. Si affermò come designer internazionale, partecipando, come uno degli ideatori, al movimento di avanguardia "Memphis", che cambiò il design non solo in Italia, ma nel mondo.

Sotto la guida sua e della moglie Carlotta De Bevilacqua, Artemide è diventato uno dei principali brand di design, un ruolo che gli è valso riconoscimenti come il Premio Compasso d’Oro alla Carriera (1994) e l’European Design Prize (1997). Gismondi non si è limitato a lavorare solo in azienda: dal 1964 al 1984 è stato professore associato di Motori per Missili al Politecnico di Milano, ed è stato anche vice presidente dell’ADI - Associazione Design Industriale, oltre che membro del Comitato Scientifico didattico dell’I.S.I.A. (Istituto Superiore per le Industrie ArtisticheIndustrial design) di Firenze.

Non mancherà certo solo a Boeri, anche il sindaco Beppe Sala lo ricorda: "Perdiamo uno dei protagonisti di quel mondo del design che ha reso grande Milano. Lui stesso ha raccontato più volte - scrive Sala - di aver scelto Milano attratto dalla sua grande vitalità negli anni 60.

Dovremo seguire con molta attenzione la sua lezione, già nelle salde mani della sua adorata moglie Carlotta, per riprendere nei prossimi anni la strada del nostro nuovo sviluppo". Angelo Bosani, sindaco di Pregnana: "Ho avuto l’onore di incontrarlo più volte nella sede principale della sua azienda, qui a Pregnana. Quello che mi impressionava parlando con lui era la visione innovatrice e coraggiosa, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, frutto di una mente brillante".

Anna Giorgi