Ad aprile l’arresto del sindaco Antonino Nucera una dirigente dell’Ufficio Tecnico e tre imprenditori

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Tutto era partito la mattina dell’8 aprile scorso quando nell’ambito dell’operazione Feudum i carabinieri eseguirono una serie di ordinanze di custodia cautelare nei confronti del sindaco di Opera Antonino Nucera, della dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune e di tre imprenditori del settore edile.

Le accuse a vario titolo erano di peculato corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e traffico di rifiuti.

L’inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli, era stata avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti posti in essere. Un terremoto che aveva lasciato sgomenta la comunità di Opera divisa tra garantisti e non. Da allora è stato un susseguirsi di eventi che hanno surriscaldato il clima politico locale a partire dal sequestro di alcuni cantieri fra cui quello del ponte ciclopoedonale avvenuto il 15 aprile.

Un sequestro cautelativo per verificare se nei siti dei cantieri fossero stati seppelliti o meno rifiuti illecitamente. Poi a maggio, dopo le dimissioni del sindaco Antonino Nucera e lo scioglimento del consiglio comunale, è arrivato il commissario prefettizio Donatella Cera con l’aiuto del vicecommissario Rita Di Donna. Il loro compito terminerà con le prossime elezioni amministrative previste per inizio ottobre, con l’insediamento del nuovo sindaco e del consiglio comunale.

Il dissequestro del cantiere del ponte ciclopedonale ha consentito di riconsegnare alla ditta costruttrice. Ora l’opera potrà essere ultimata e potrà essere collaudata su input di Città metropolitana di Milano. A quanto emerso dagli atti giudiziari del dissequestro "sull’area non dovrà essere effettuata alcuna bonifica in quanto non sarebbero stati rinvenuti dai carotaggi rifiuti pericolosi sepolti nel sito".

Mas.Sag.

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