Acido nitrico, silicone passepartout e calamite. Metodi vecchi e nuovi per svaligiare gli alloggi

L’allarme viene dal Nord Europa per tecniche di scasso sempre più efficaci. E il classico delle “scalate“ agli appartamenti dove trovano finestre aperte.

Acido nitrico, silicone passepartout e calamite. Metodi vecchi e nuovi per svaligiare gli alloggi

L’allarme viene dal Nord Europa per tecniche di scasso sempre più efficaci. E il classico delle “scalate“ agli appartamenti dove trovano finestre aperte.

Allarmi antifurto sempre più tecnogici, porte blindate, l’aiuto dei vicini che restano in città, accorgimenti come far svuotare le caselle della posta in modo che la carta accumulata non sia un richiamo per i ladri, sono tra gli accorgimenti adottati per difendersi dai topi d’appartamento. Ma loro, i malviventi, che trucchi utilizzano? Negli anni se ne sono affacciati diversi. E anche i loro sistemi sono sempre più sofisticati.

Il mix con acido nitrico

In alcuni Paesi europei – e già in Italia si sono verificati i primi casi – si è diffuso il metodo “dell’acido nitrico“: questa tecnica di scasso consiste nel far corrodere la serratura della porta presa di mira con questa sostanza miscelata a un altro acido. Una poltiglia che a quanto pare fa sciogliere alcune componenti ferrose, consentendo così ai ladri di entrare in casa. Un metodo silenzioso, che quindi non attira l’attenzione di eventuali vicini di pianerottolo o dei piani vicini. L’effetto collaterale è che le sostanze mescolate emanano un forte odore. Ergo: non sottovalutare eventuali miasmi sospetti.

Le chiavi speciali

Ci sono delle chiavi passepartout, in grado di adattarsi a (quasi) ogni tipo di serratura. Anche le cosiddette chiavi “Bulgare“, che riescono a ricostruire il profilo delle chiavi per serratura a doppia mappa. Tramite un tensore la serratura viene messa “in tensione” per poi essere attaccata dalla chiave Bulgara che, vibrando, si adatta perfettamente alla struttura della serratura.

La calamita

Utilizzando una calamita particolare, alcuni ladri riescono dall’esterno a far girare la chiave inserita dentro la serratura oppure a farla cadere a terra. Si tratta di una calamita professionale molto potente, grazie alla quale gli scassinatori riescono ad attrarre la chiave che, essendo di metallo, cede.

La colla

Tra i sistemi utilizzati figura anche la posa di colla sul nottolino ma anche sugli stipiti e sulle porte stesse. In questo modo i malintenzionati possono monitorare tutti i movimenti e capire se qualcuno è entrato o uscito di casa nelle ultime ore. Se la colla resta “fissa“ dopo essere stata posizionata ad arte creando dei filamenti, allora c’è il via libera perché significa che nessuna chiave è entrata nella serratura o che nessuno ha aperto la porta. Non essendo particolarmente visibile dall’esterno, consente ai ladri di supervisionare l’abitazione con estrema sicurezza. Questa tecnica era stata notata dalla polizia nell’estate del 2018, quando una casa era stata razziata in via Venini, tra la zona della stazione Centrale e viale Monza. Ad accorgersi del colpo messo a segno nell’alloggio di un condominio era stata la custode del palazzo in questione che aveva notato la serratura danneggiata nell’appartamento di una residente fuori casa. Quando ha visto le camere a soqquadro non ha avuto dubbi sul passaggio dei ladri, così ha chiamato la polizia. Allo sguardo degli agenti non sono sfuggiti i “fili“ creati dalla colla sull’uscio: un segno lasciato non solo sulla porta dell’alloggio visitato dai topi d’appartamento ma anche su altri vicini, segnati con quel metodo uno dopo l’altro.

Le acrobazie e le scalate

È un classico. Per raggiungere le case in questo modo bisogna essere particolarmente agili e non soffrire di vertigini. I “ladri acrobati“ scalano le facciate dei palazzi o si calano dai tetti per razziare gli appartamenti che finiscono nel mirino. Ma non sempre la passano liscia. Tra gli ultimi arresti, quelli dello scorso dicembre, quando quattro cittadini albanesi di 30, 32, 34 e 41 anni sono stati arrestati dalla Squadra Mobile perché ritenuti responsabili di ben 17 furti messi a segno in diverse province lombarde in appena due settimane. Più di uno al giorno di media.

M.V.