Milano, accoltellato all’alba mentre va al lavoro: “Ho rischiato la vita”

Giovane panettiere rapinato da quattro ragazzi: “Sono un rugbista: ho placcato il primo, ma un altro mi ha ferito alle gambe”. Caccia ai malviventi

Gian L., accoltellato mentre andava al lavoro

Gian L., accoltellato mentre andava al lavoro

Milano – “Grondavo sangue dalla fronte e dalle gambe. Ho provato a inseguirli perché avevano il mio portafogli, ma mi sono dovuto fermare perché sentivo troppo male: ero appena stato accoltellato. Ho rischiato la vita mentre andavo al lavoro”.

Lo racconta Gian L., diciannovenne nato a Milano da genitori filippini, apprendista panettiere e con un passato da rugbista amatoriale, che ieri prima dell’alba si è trovato a fronteggiare quattro giovani rapinatori (“Mi sembravano nordafricani, avranno avuto tra i 17 e i 20 anni”) che lo hanno avvicinato in via Palestro per aggredirlo e derubarlo. “Da circa un anno – racconta – sono assistente di un panettiere in centro città. Per raggiungere il negozio di notte, dal mio quartiere della periferia ovest prendo il bus sostitutivo del metrò, tratta della linea rossa, e scendo a Palestro”. Ieri è arrivato un po’ in anticipo, prima delle 5: “Mentre aspettavo, mi sono messo a fumare la mia sigaretta elettronica davanti a una banca”.

A un certo punto, ha visto avvicinarsi quattro ragazzi: “Uno mi ha chiesto di fargli fare un tiro e io ho acconsentito. Poi si è allontanato con in mano la mia sigaretta e i suoi amici gli dicevano di tornare indietro. Tutta una messa in scena per distrarmi, perché in un lampo mi hanno accerchiato e abbracciato, improvvisando una sorta di balletto. Ho sentito una mano infilarsi in tasca per rubarmi il cellulare. E qualcuno mi ha strappato la catenella a cui era legato il portafogli, riuscendo a prendermelo”. A quel punto, il diciannovenne ha reagito da rugbista: “Ho placcato il ragazzo che aveva il portafogli. Nel frattempo, un altro del gruppo mi ha colpito con un oggetto appuntito a entrambe le gambe: poco sopra il ginocchio destro e nella parte posteriore della coscia sinistra. E ho ricevuto un colpo anche in fronte, credo un pugno”. Poi i quattro sono scappati con bancomat e documenti.

“Ho provato a inseguirli finché non ce l’ho fatta più: mi mancavano le forze. Ho gridato ad altri passanti di inseguire quei banditi e mi sono infilato in un hotel (il Cipriani, ndr) chiedendo aiuto”. Da qui la chiamata al 112. Gian è stato accompagnato al Policlinico in codice verde e ha raccontato l’accaduto agli agenti delle Volanti, che ora stanno cercando i rapinatori. Il ragazzo è stato dimesso dopo alcune ore, con una prognosi di dieci giorni: “È la prima volta che mi succede una cosa del genere, mi sento dolorante e un po’ stordito. Vorrei poter andare al lavoro senza rischiare la vita”. 

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