REDAZIONE MILANO

Abiti puliti e ordinati Dignità per chi ha poco

Ogni giorno 17 cambi completi distribuiti dall’Opera San Francesco a Milano . Fra Domenico: cresciuta la fascia di persone in difficoltà tra i 18 e i 40 anni

di Annamaria Lazzari

Il guardaroba del corpo e il confessionale dell’anima si trovano nello stesso luogo: a Milano in via Kramer. I primi utenti arrivano per ritirare il numero già alle 8:30 del mattino. Il guardaroba è un servizio dell’Opera San Francesco, attivo da lunedì a venerdì, e distribuisce ogni giorno 17 cambi completi. Ne usufruiscono in maggior parte stranieri ma circa un utente su tre è italiano. "L’utenza è composta da uomini, soprattutto da gente che vive per strada, da stranieri appena arrivati a Milano ma ci sono anche soggetti che invece una casa ce l’hanno o almeno un posto al dormitorio. In questo periodo c’è una fascia ampia giovanile che va dai 18 ai 40 anni, originaria dal Maghreb e altre zone dell’Africa o dall’est Europa" spiega Fra Domenico Lucchini, responsabile del servizio guardaroba (e docce) dell’Opera San Francesco da 16 anni.

A ogni utente è garantito un cambio d’abito una volta al mese. Il servizio gestito su turni da circa 80 volontari (uomini e donne) è personalizzato: "Chi vi accede viene seguito da un volontario per una buona mezz’oretta. Il volontario propone tutto quello che può servire per rendere meno dura la vita in strada: dall’intimo all’abbigliamento e alle calzature in buono stato che sono importantissime e poi sacchi a pelo, ombrelli, coperte. Lo aiuta non solo a individuare le taglie giuste ma anche proposte in sintonia con il suo gusto personale. Offrire alle persone la libertà di scegliere cosa indossare fa parte della tutela della dignità umana che per l’Opera è di primaria importanza" rimarca Fra Domenico.

Il guardaroba è un luogo prezioso perché è occasione per dialogare e guardarsi negli occhi: "Oltre a chiedere il colore della maglietta all’utente si può far scivolare la domanda con la massima discrezione sulla storia personale. Entrare nel vivo dell’umano è estremamente importante. Perché oltre ai beni materiali mancano gli affetti: i nostri ospiti hanno il naturale bisogno di parlare e sentirsi amati. Per me, come per tutti i volontari, questo bagaglio di storie è fonte di ricchezza interiore" sottolinea il frate.

Anche qui la pandemia ha rivoluzionato i modelli di gestione: "Abbiamo dovuto rimodulare il servizio al 50%, contingentando gli ingressi per evitare assembramenti in uno spazio che non è molto grande. Il processo di igienizzazione degli abiti è ancora più accurato e riguarda quotidianamente anche gli ambienti".

All’Opera San Francesco in totale i cambi d’abito nel 2020 sono stati 3.107, un numero inferiore agli anni precedenti ma il servizio è stato sospeso per sei mesi durante la prima ondata; all’abbigliamento si aggiunge la fornitura di calzature maschili (2.750), i giubbotti (2.500), borse (1.000), sacchi a pelo (700), lenzuola (700) e coperte (570) e altro. Il servizio non potrebbe funzionare senza il Centro raccolta di via Vallazze, riaperto dallo scorso settembre: "Ritiriamo abbigliamento maschile" precisa il francescano. Le donne possono chiedere un ricambio quando accedono al servizio docce. Nei piani c’è l’intenzione di inaugurare prossimamente una nuova struttura ancora più moderna che contemplerebbe anche un guardaroba femminile.