SIMONA BALLATORE
Cronaca

A scuola con la Cineteca. Film corner, club, corsi. E si progetta con i ragazzi

Dalle piattaforme interattive per allenarsi al linguaggio audiovisivo ai festival. Silvia Pareti: "Testa tra le nuvole, ma i piedi saldi a terra: le sale sono centrali".

Dalle piattaforme interattive per allenarsi al linguaggio audiovisivo ai festival. Silvia Pareti: "Testa tra le nuvole, ma i piedi saldi a terra: le sale sono centrali".

Dalle piattaforme interattive per allenarsi al linguaggio audiovisivo ai festival. Silvia Pareti: "Testa tra le nuvole, ma i piedi saldi a terra: le sale sono centrali".

Più di ventimila studenti coinvolti dall’inizio dell’anno scolastico, un “film corner“ interattivo per allenarsi a capire e utilizzare il linguaggio cinematografico e un “film corner club“, "per stare con la testa tra le nuvole, ma con i piedi per terra, nelle sale, ribadendone la centralità". Silvia Pareti, segretario generale di Cineteca Milano, spiega i progetti dedicati al pubblico più giovane e alle scuole.

Com’è nata questa esigenza?

"Ci muoviamo nel panorama europeo della Film Education: nel 2011 abbiamo iniziato con le attività al Mic, il Museo interattivo del cinema; da qui è nato nel 2016 il progetto e la piattaforma interattiva “Film corner“, che abbiamo ideato e sviluppato come capofila, con altri partner europei. È uno strumento utile, che si è rivelato fondamentale nel lockdown: avevamo già un pacchetto di attività interattive sul cinema e sul linguaggio cinematografico da attivare".

Utile anche nel post-Covid?

"Utilissimo, perché alcune attività possono essere migliorate e implementate sia off-line che online. Si permette l’accessibilità massima: basta registrarsi e si possono trovare una serie di “app“ e percorsi dedicati al linguaggio del cinema, alla creatività, alla produzione e al cinema in dialogo con le altre arti: abbiamo rilasciato un percorso su cinema e musica, per esempio, uno su cinema e sport oppure su cinema e storia. È una piattaforma dalla quale fare partire tantissime attività che si basano sull’interazione. Si può costruire un’inquadratura, montare, doppiare, giocare con i suoni. Si parte dall’esercizio per mettersi in gioco costruendo competenza storica e critica".

A chi è stato dedicato?

"Per i primi anni è stato testato e sviluppato per le scuole e la fascia 12-16 anni. In quest’ultima edizione l’abbiamo aperto a tutti e abbiamo lanciato una call pubblica chiedendo di provare e testare la piattaforma, che è stata ridisegnata negli ultimi due anni, per darci feedback".

Qual è il ritorno nelle sale?

"Stiamo creando “film corner club“, che partono dalla piattaforma per costruire comunità di spettatori localizzati. Siamo partiti con il cinema Arlecchino con cicli co-progettati con i ragazzi under 30. La ricaduta nelle sale è l’aspetto più importante, ne ribadiamo la centralità".

A scuola il linguaggio audiovisivo entra ancora a fatica nei programmi?

"Sì, ma anche su questo aspetto ci sono attività che stiamo portando avanti, non solo a Milano. Abbiamo partecipato al bando “Cinema e immagini per la scuola“ promosso dai Ministeri della Cultura e dell’Istruzione e del merito, e per il secondo anno abbiamo vinto la linea di finanziamento nazionale: stiamo offrendo e organizzando attività di film education a tutti i cicli scolastici, dalle scuole dell’infanzia alle superiori. Non si tratta più di parlare di un pubblico giovane, ma di tanti pubblici giovani, la proposta va segmentata in base all’età, con attività a scuola e fuori da scuola. Ci sono tante sfumature che vanno studiate, monitorate e aggiornate di continuo per percorsi personalizzati e un salto di qualità".

A novembre diventerà maggiorenne anche “Piccolo grande cinema“.

"È uno dei due capisaldi dell’offerta di Cineteca Milano dedicata ai ragazzi, accanto a CinemaSarà, un forum che nasce in ambito scolastico che tornerà il 20, 21 e 22 marzo con la sua quarta edizione e una tre giorni in cui invitiamo delegati 16-18enni da tutta Italia, che vengono a Milano, in Cineteca, a parlare sui temi sensibili del cinema e sul cinema che vorrebbero, sul futuro delle sale e delle professioni. Si confrontano con esperti e ogni anno, da qui, viene formulato un documento, un decalogo che Cineteca si impegna a mettere in pratica anche con l’aiuto di addetti ai lavori".

Si progetta insieme per sviluppare il pubblico del domani?

"Sì, le attività che funzionano sono basate sull’ascolto dei ragazzi e degli insegnanti. Anche al Metropolis di Paderno Dugnano è partita una rassegna “Torneranno i prati“ nell’ambito del Progetto giovani smart di Regione Lombardia, ideata, promossa e programmata da ragazzi under 25. Diamo spazio a questa modalità, che è più faticosa, ma che ti permette di non perdere il filo del discorso con i ragazzi, tenendo un dialogo aperto, capendo tendenze ma anche facendo la nostra parte per sviluppare il senso critico".