Ndione Souleymane, morto a 19 anni il portiere dei rifugiati: “Sognava la serie A per aiutare la famiglia”

Il ragazzo è morto nel sonno nella casa dello zio a Milano, dove era ospite in attesa di tornare in Salento ad allenarsi

Ndione Souleymane

Ndione Souleymane

Milano – È morto per un malore a 19 anni Ndione Souleymane, senegalese, giovane promessa del calcio. Giocava come portiere tra i dilettanti salentini della Rinascita Refugees di Carmiano, in provincia di Lecce, dove aveva iniziato a coltivare il sogno di poter sfondare nel calcio e strappare dalla povertà la famiglia rimasta in Africa.

In casa dello zio

Ndione è morto a Milano in casa dello zio dove si trovava, da circa un mese, in attesa di tornare in Salento. Proprio lo zio si è accorto che il ragazzo non dava segni di vita, e i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare la morte.

La raccolta fondi

La morte del giovane calciatore ha lasciato sgomenti tutti coloro che lo conoscevano, a cominciare dai compagni di squadra e dall'allenatore che si sono subito dati da fare per raccogliere i fondi necessari ad inviare la salma nel suo Paese d’origine.

Grande futuro

Ndione Souleymane si era subito messo in mostra per la sua prestanza fisica e per i suoi ottimi riflessi. I successi sportivi non si erano fatti attendere con la vittoria del campionato nell'edizione 2021, dove era risultato anche il miglior portiere del torneo. Aveva partecipato ai tornei nazionali organizzati dal Progetto Rete organizzati dalla Figc - settore giovanile e scolastico. Durante la sua permanenza nel Salento, aveva anche imparato a fare il saldatore.

Sogni e speranze

"Siamo sconvolti – così la Rinascita Refugees ha ricordato Souleymane sulla propria pagina Facebook –  La notizia della morte del nostro Souleymane, ci lascia senza fiato. Era stato accolto nel progetto SAI di Carmiano per minori stranieri non accompagnati quando aveva appena 16 anni. Un giovane nel pieno della sua età migliore, pieno di sogni e speranze. La passione per il calcio e il desiderio di arrivare a giocare in un club di prestigio per potere aiutare la sua famiglia in Senegal”. 

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