SIMONA BALLATORE
Milano

Milano e i talenti emergenti: sei domande a Crln, la prima voce femminile di Macro Beats

Porterà il suo EP d’esordio “Caroline” venerdì al Rock'n'Roll di Milano

Milano, 23 novembre 2016 – Si scrive Crln, si legge “Caroline”, e con l’EP “Caroline” da maggio è entrata nei negozi di dischi e nelle piattaforme digitali. Venerdì, Carolina Guidi, cantautrice 23enne, sarà fra le protagoniste della serata milanese “Linoleum”, dedicata ai talenti emergenti, ma prima dell’appuntamento musicale, e come tutti i mercoledì, ecco le nostre sei domande “di rito”.

La scintilla: quando nasce il progetto CRLN? “CRLN nasce nel 2015, in questo stesso periodo. Macro Marco, il mio produttore mi propose di scrivere un EP e così ci siamo messi a lavoro subito. Dopo la fase embrionale c’è stata un’evoluzione continua e il 20 maggio è nato ‘Caroline’, il mio omonimo EP di debutto”.

Ci spieghi il nome? “È un acronimo. Si scrive CRLN e si legge ‘Caroline’. È sempre un po’ difficile spiegarlo e spesso rimane incompreso o poco capito. Questa incomprensione però crea stupore o curiosità e va sempre a finire che se lo ricordano tutti”.

Il tuo cavallo di battaglia? “In verità non ho cavalli di battaglia. I miei live contengono pezzi così differenti l’uno dall’altro, che in base al pubblico ad ogni serata il cavallo di battaglia cambia. ‘Parlami di te’ è per gli amanti del pop, ‘Berlino Est’ o la cover di ‘No Diggity’ sono per chi ascolta più elettronica, ‘Sessanta’ è apprezzata molto da chi ascolta hip hop, o comunque musica ‘nera’. Il mio live è costruito in modo molto eterogeneo”.

Progetti in cantiere? “Sono in fase di scrittura del primo album. Affrontando tempeste interiori e crisi mistiche sono sicura che ne verrà fuori qualcosa di buono. Vedremo”.

Consigliaci almeno una band emergente che faremmo bene ad ascoltare. “Credo che valga la pena ascoltare i BASECAMP. È una band composta da tre producer del Tennesse. È uscito il loro primo EP nel 2015, e in quest’anno è uscito un bel singolo. Mischiano elettronica ed r’n’b. Sono forti”.

Un aggettivo con cui descriveresti la piazza musicale milanese? “Stimolante. Ho vissuto a Roma e lì la situazione è diversa. Il tema della musica viene affrontato in modo più settoriale. Ci sono generi che vanno, pure troppo, e altri che cercano di emergere e alla fine non vengono capiti. Invece tutte quelle volte che sono approdata a Milano, ho visto tanto interesse, tanta curiosità verso ogni forma musicale. È confortante vedere gruppi o artisti di qualsiasi genere trovare un proprio posto”.