Le proprietà dei metalli: il film sui “minigeller” fa tappa al Palestrina

La pellicola è stata presentata al Festival internazionale di Berlino: racconta una storia ambientata nella campagna dell’Italia centrale negli anni ‘70

Pietro (Martino Zaccara) in una scena del film

Pietro (Martino Zaccara) in una scena del film

I piccoli Uri Geller, la provincia italiana negli anni ‘70, il rapporto genitori-figli. Sono questi i temi de “Le proprietà dei metalli”, esordio lungo del regista e sceneggiatore Antonio Bigini, accolto con grande interesse dal pubblico e dalla critica che hanno assistito alla sua presentazione internazionale nell’ambito del Festival del Cinema di Berlino (sezione Generation K Plus).

La pellicola sarà di scena sabato 20 maggio a Milano, al cinema Palestrina, in via Pierluigi da Palestrina, con inizio alle 21. Alla proiezione parteciperà il regista Antonio Bigini che, prima e dopo il film, dialogherà con il pubblico.

La trama 

Al centro di questa storia ambientata negli anni Settanta in un paesino di mezza montagna dell’Italia centrale, c’è Pietro (il giovane riminese Martino Zaccara), un bambino orfano di madre cresciuto da un padre duro e oppresso dai debiti (Antonio Buil Pueyo), che manifesta doti misteriose: piega metalli al solo tocco. Uno scienziato americano (David Pasquesi) comincia a studiarlo e arriverà a chiedersi se non sia sbagliata l’idea stessa di voler studiare qualcosa che la natura ha scelto di tenere nascosta. Gli esperimenti porteranno Pietro a contatto col mondo invisibile, dove le leggi della fisica lasciano il passo ai desideri più profondi. Strane storie, tra cronaca e mistero.

L’ispirazione

Le proprietà dei metalli è liberamente ispirato a una vicenda poco nota: il fenomeno dei cosiddetti “minigeller”, cioè quei bambini che alla fine degli anni Settanta, dopo aver assistito all’esibizione televisiva dell’illusionista Uri Geller, apparentemente in grado di piegare chiavi e cucchiai al solo tocco, hanno cominciato a manifestare fenomeni simili.

Casi di “minigeller” si sono verificati un po’ in tutta Europa. Due professori universitari italiani dal 1975 al 1980 hanno condotto studi scientifici su alcuni di questi bambini, raccogliendo i risultati delle loro esperienze in un corposo dattiloscritto, mai pubblicato. I bambini studiati dai due professori avevano aspetti in comune: vivevano in campagna e provenivano da famiglie umili e in molti casi problematiche.

La voce del regista

“La storia di Pietro – racconta Biagini –  è una storia minima, fatta di pochi personaggi. È una storia scandita da oggetti banali come chiavi, coltelli, cucchiai. Credo che in questa semplicità risieda parte della sua universalità. La vicenda di Pietro racconta gli ultimi bagliori di un paganesimo rurale, già contaminato dalla civiltà dei consumi. Oggi nella nostra società non c’è più spazio per il mistero, ma questa rimozione ne ha prodotto un bisogno latente”.

Pellicola green

Le proprietà dei metalli è un Green Film (www.green.film), avendo ottenuto una certificazione di ecosostenibilità basata su un rating verificato sul campo da parte di Arpae Emilia-Romagna. La produzione e il regista hanno voluto realizzare un film che rispettasse l’ambiente e che, soprattutto, portasse la sensibilità ambientale anche sul set, dove troppo spesso la fretta e la concitazione determinano notevoli sprechi.

Biglietti

L’ingresso al cinema Palestrina costerà 8 euro (ridotto a 6,5 euro).

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