ROBERTA RAMPINI
Cosa Fare

“Non c'è più tempo”: l’emergenza climatica in mostra nelle foto di France-Presse

Milano, a Villa Necchi Campiglio mercoledì 19 febbraio 2025 alle ore 18

Lo scatto, realizzato da Leo Malafaia, ritrae un ragazzo che emerge dalle acque della spiaggia di Itapuama, a Cabo de Santo Agostinho, contaminate da una fuoriuscita di petrolio

Lo scatto, realizzato da Leo Malafaia, ritrae un ragazzo che emerge dalle acque della spiaggia di Itapuama, a Cabo de Santo Agostinho, contaminate da una fuoriuscita di petrolio

Milano, 18 febbraio 2025 –  Le fotografie dell’Agence France-Presse (Afp) che documentano la crisi climatica globale protagoniste della mostra "Non c’è più tempo" ospitata nel 2024 al Forte di Bard in Valle d’Aosta arrivano a Villa Necchi Campiglio, Bene del Fai-Fondo per l’Ambiente Italiano a Milano, per un racconto visivo inedito. L'appuntamento è mercoledì 19 febbraio 2025 alle ore 18 (ingresso libero fino a esaurimento posti).

La proiezione sarà commentata da ospiti d’eccezione: Andrea Rinaldo, ingegnere e idrologo, Stockholm Water Prize 2023; Sabrina Rossi Montegrandi, Director of Business Development for Italy Malta Turkey di Agence France-Presse; Michele Freppaz, nivologo e pedologo dell’Università di Torino; Grammenos Mastrojeni, diplomatico e Segretario Generale dell’Unione per il Mediterraneo, che insieme offriranno una narrazione profonda e coinvolgente. L’evento, moderato dalla Direttrice Culturale del Fai Daniela Bruno, sarà aperto dal vicepresidente del Fai Maurizio Rivolta e da Ornella Badery, Presidente Associazione Forte di Bard. Chiuderanno l’incontro Elena Grandi, assessora all’ambiente e verde del Comune di Milano, e François Bonet, Console Generale di Francia a Milano.

L’incontro nasce dalla volontà di dare visibilità anche a Milano alla mostra organizzata al Forte di Bard nel 2024, che a cominciare dal titolo manifesta l’urgenza della crisi, “Non c’è più tempo” è un grido d’allarme sulle emergenze ambientali mondiali, che impattano sempre più drammaticamente sulla vita di milioni di persone. Tra le fotografie proiettate, ci sarà lo scatto che dà l’immagine all’evento, realizzato da Leo Malafaia, che ritrae un ragazzo che emerge dalle acque nerastre della spiaggia di Itapuama, a Cabo de Santo Agostinho, contaminate da una fuoriuscita di petrolio che ha devastato circa 2.000 km della costa brasiliana, in particolare la regione di Abrolhos, santuario delle megattere e habitat di formazioni coralline uniche al mondo.

Anche l’Italia, tuttavia, è rappresentata, con una fotografia di grande impatto che documenta l’acqua alta in Piazza San Marco a Venezia come effetto dell'innalzamento del livello del mare causato dal riscaldamento globale. Le proiezioni scientifiche ci dicono con certezza che in cento anni il livello del mare si sarà innalzato di un metro, il che significa che la laguna sarà sommersa e la città marcirà. A parlare dell’urgenza di salvare Venezia sarà in particolare Andrea Rinaldo, veneziano, Presidente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, e ingegnere idrologo recentemente insignito da parte dello Stockholm International Water Institute del prestigioso  Nobel dell’Acqua, lanciando la necessità di una chiamata globale alla responsabilità in un concorso di competenze strategico e indispensabile per un progetto innovativo e veramente risolutivo che possa salvare la città, patrimonio dell’umanità, per le generazioni presenti e future. Purtroppo anche il Fai “tocca con mano” i drammatici effetti della crisi climatica nei suoi Beni, come accaduto proprio a Villa Necchi nell’estate 2023, quando un violentissimo nubifragio si è abbattuto su Milano e raffiche di vento a quasi 100 chilometri orari hanno devastato il giardino storico e danneggiato parti della villa. A partire dall’esperienza nei suoi Beni, la Fondazione ha promosso la campagna di sensibilizzazione #FAIperilclima, per far conoscere al pubblico le conseguenze della crisi climatica e a diffondere buone pratiche per contribuire ad arginarle. La scelta di ospitare a Villa Necchi la proiezione di alcune delle fotografie più iconiche della mostra “Non c’è più tempo” e di organizzare questo incontro, non è stata casuale e va proprio in continuità con questo impegno per ribadire ancora una volta che la crisi climatica è realtà: è qui, è ora e riguarda tutti.