STEFANIA CONSENTI
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Milano Art Week, dall’1 al 6 aprile oltre 350 eventi: ecco quelli da non perdere assolutamente

La mostra di Rauschenberg, il film di Shirin Neshat, la lezione di Koyo Kouoh. Da Miart al Salone del Mobile, un dialogo senza interruzione con gli altri eventi

A sinistra Shirin Neshat, Land of Dreams, 2021 A destra Robert Rauschenberg, Able Was I Ere I Saw Elba, 1983

A sinistra Shirin Neshat, Land of Dreams, 2021 A destra Robert Rauschenberg, Able Was I Ere I Saw Elba, 1983

MILANO – La città diventa il palcoscenico ideale per la grande festa dell’arte, che si celebrerà con un palinsisto ricco di mostre, talk, visite guidate, workshop, aperture straordinarie, incontri con gli artisti e performance. Contate, quindi, oltre 350 eventi che animeranno la prossima edizione della Milano Art Week, la settimana dell’arte milanese che torna dall’1 al 6 aprile, in concomitanza con Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano.

Molte le attese. Come la già annunciata mostra sul visionario artista statunitense Robert Rauschenberg (che si è potuta realizzare grazie a prestiti di privati, alla Fondazione Rauschenberg e alla galleria Ropac); otto opere che saranno allestite, in dialogo con le collezioni del Museo del ’900, in altrettante sale, “passando dal Futurismo all’Arte Povera”, con la curatela del direttore Gianfranco Maraniello e la collaborazione di Nicola Ricciardi, direttore di Miart (il titolo di quest’anno è Among friends “Tra amici“). “È la dimostrazione di una forte sinergia fra pubblico e privato”, aggiunge Ricciardi, “è l’unica mostra in Italia che omaggia questo artista nel centenario della nascita”. Un esempio concreto di alleanze creative.

Tra gli highlights spicca la lectio magistralis di Koyo Kouoh, prossima curatrice della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, invitata a Milano da MAC – Milano Art Community (venerdì 4 aprile, Teatro della Triennale). Attiva nel campo critico della comunità artistica in una prospettiva panafricana e internazionale, la camerunese Kouoh, direttrice esecutiva e Chief Curator dello Zeitz Museum of Contemporary Art Africa a Città del Capo, ha organizzato mostre significative su temi di genere e femminismi, diaspora africana e post colonialismo, intendendo l’arte come qualcosa di intrinsecamente radicato al contesto sociopolitico in cui viene prodotta.

“La partecipazione di oltre 200 promotori e il coinvolgimento di musei, fondazioni, gallerie, spazi indipendenti e le collaborazioni importanti con partner internazionali - spiega l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi - testimoniano la straordinaria vivacità di Milano, sempre più crocevia internazionale dell’arte contemporanea”. Tra gli eventi l’anteprima, il 31 marzo al Cinema Arlecchino, del film di Shirin Neshat “Land of Dreams“, presentato da Pac e Cineteca Milano. Body of evidence è la mostra personale dell’artista iraniana al Pac (dal 28 marzo).

Il calendario prosegue il 2 aprile con Pastorale, la personale di Nico Vascellari che presenta un progetto inedito e site specific per la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Alla Gam, la mostra di Ugo Rondinone, viaggio nella storia personale dell’artista, e nella memoria collettiva. Tutto questo nella direzione dell’inaugurazione (dal 4 al 6 aprile) della ventinovesima edizione di Miart. Aprono al pubblico anche le nuove mostre di Fondazione Prada, Typologien, estesa indagine sulla fotografia tedesca del Novecento, e NADA di Thierry De Cordier, con dieci dipinti dell’artista belga. E si creano connessioni e contaminazioni fra arte e design. La Design week (7-13 aprile) si presenta con un biglietto da visita di tutto rispetto, a sottolineare anche l’importanza culturale di un evento come il Salone del Mobile: molto attesa l’installazione di Robert Wilson, Mother, al Castello Sforzesco, che entrerà in dialogo con la Pietà Rondanini di Michelangelo, anticipando il programma culturale della 63esima edizione della manifestazione.