TOMMASO PAPA
Economia

La ricetta di Mantova contro il caro-affitti: bonus a chi si trasferisce. Giovani ma non solo, ecco chi ne ha diritto

Incentivi da 150 euro al mese per chi trasferisce la residenza e chi lascia l’alloggio dei genitori. Il sindaco Mattia Palazzi: “Posti di lavoro e welfare, scommettiamo su un modello di qualità di vita sostenibile”

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi

Mantova – Una risposta originale alla fame di case a prezzi accessibili da parte delle categorie meno protette: giovani single, nuove famiglie, anziani che hanno perso l’alloggio. A tracciare la strada in Lombardia è Mantova, che da anni cerca di attrarre energie e residenti. Come conferma il sindaco Mattia Palazzi.

A Milano gli studenti piantano le tende contro il caro-affitti, Mantova risponde col bonus: perché questa scelta?

"Perché Mantova sta crescendo e offre occupazione. Da qui al 2027 saranno oltre 1.500 i nuovi posti di lavoro nel solo comprato logistico e produttivo di Valdaro. Il centro logistico Adidas, che a fine estate avvia la produzione e sta già assumendo, a pieno regime darà un impiego a 700 tra operai, informatici e impiegati amministrativi. È interesse della città incentivare questi lavoratori, che arriveranno anche da altre province, a prendere la residenza nel Comune: così contribuiranno alla fiscalità generale e quindi alla tenuta dei tanti servizi che offriamo ai mantovani. Siamo l’unico capoluogo in Italia, già da quattro anni, ad aver reso gratuiti per tutti gli asili nido comunali".

L’offerta è declinata in due tipologie, le può sintetizzare?

"Un incentivo da 150 euro al mese per un anno indirizzato a chi, con Isee da 14mila a 40mila euro, sposta la residenza nel Comune di Mantova. E un bonus di 150 euro al mese per due anni destinato ai giovani under 36 già residenti qui ma che vivono ancora con i genitori: vogliamo incentivarli a uscire di casa per provare a costruirsi un progetto di vita autonomo. Spesso stipendi bassi e caro affitti sono il problema. Sul lato stipendi non possiamo intervenire noi, semmai del tema salari dovrebbe occuparsi il Governo e non lo sta facendo. Noi li aiutiamo a rendere più conveniente l’affitto".

I bandi sono rivolti ai giovani ma non solo. Anche questa è una scelta originale.

"Per chi sposta la residenza, oltre all’Isee, la condizione è che si trasferisca nel territorio comunale. Ci siamo posti il tema che potrebbero arrivare anche famiglie e per questo, solo per i ricongiungimenti, abbiamo previsto l’incentivo se spostano la residenza anche i nonni, che sappiamo essere – per molte famiglie con figli – punti di riferimento fondamentali".

Perché avete coinvolto anche le agenzie immobiliari?

"Perché è una misura inedita per un Comune e dobbiamo raggiungere chi cerca casa nel libero mercato, quindi utilizziamo gli strumenti classici del settore immobiliare".

Contate di soddisfare almeno 100 domande. È solo il primo passo?

"Su questa misura investiamo 200mila euro di risorse del nostro bilancio. Possiamo arrivare a circa 150 domande. Se ce ne saranno di più vedremo come integrare il budget nel 2025".

I fondi Pnrr potranno essere utilizzati ancora?

"Grazie al bando Pnrr che abbiamo vinto sull’abitare stiamo ristrutturando 67 appartamenti derivati da un fallimento privato degli anni Duemila. Li metteremo a disposizione sempre con questi bandi a lavoratori e giovani coppie a prezzi calmierati, completamente rifatti e classe energetica B".

Il suo motto è “vivere a Mantova conviene”. Per farlo servono casa e lavoro: come si sta muovendo il Comune?

"Mai come in questi anni Mantova sta investendo in processi di rigenerazione urbana e riqualificazione edilizia. Oggi possiamo dire che qui non esistono periferie ma quartieri, sempre più collegati tra loro e il centro. Siamo diventati la prima città in Italia nel rapporto metri ciclabili/abitanti. Il lavoro c’è e sta crescendo, spero aumentino gli imprenditori che vogliano riqualificare il patrimonio immobiliare residenziale. Perché Mantova può, come altre città medie, rappresentare sempre più un modello di qualità di vita sostenibile per i redditi da lavoro normali e medi, sempre più provati nel nostro Paese".