
Caterina Balivo, nota conduttrice televisiva, risponde alle lettere dei nostri lettori
Cara Caterina,
ti seguo sempre e ti ringrazio per farmi compagnia ogni giorno con il tuo programma La volta buona. Mi chiamo Luisa e ho cinquantaquattro anni. Quando ero giovane lavoravo come receptionist per una grande catena di alberghi: un’esperienza che ho amato e che mi ha fatto conoscere quello che è diventato il mio attuale marito. Era un cliente abituale, molto affascinante, un uomo d’affari fatto e finito. Grazie ai suoi continui viaggi di lavoro abbiamo iniziato a conoscerci. Oggi siamo genitori di due stupende ragazze. Le ho avute quando avevo rispettivamente trentacinque e trentotto anni. Mio marito guadagnava bene, quindi ho potuto scegliere di rimanere a casa a prendermi cura di loro.
Lunedì è stato il compleanno del mio vecchio datore di lavoro e, insieme ai ringraziamenti per gli auguri che gli ho fatto, mi ha proposto di tornare a lavorare per lui. Si è appena liberata una posizione e io ho tutte le carte in regola per ricoprirla. Non l’ho ancora detto a mio marito, perché vorrei prendere la decisione da sola, senza essere influenzata da lui. Ci sto pensando tanto. Ormai le mie figlie non hanno più così tanto bisogno di me, anzi! Stanno passando quella fase della vita in cui la mia presenza sembra quasi infastidirle. Ma il mio timore è quello di non riuscire più a reggere i ritmi di un lavoro in cui devi stare in piedi tutto il giorno. Inoltre, sicuramente in questi anni saranno cambiate tante cose e ho paura di presentarmi al lavoro il primo giorno e fare la figura di quella con una lunga carriera alle spalle, ma incapace. Tu cosa faresti?
Ti ringrazio,
Luisa
Cara Luisa,
stai scrivendo a una persona che lavora da quando ha 17 anni e che non ha mai smesso. Né mentre studiava, né quando traslocava. Mi sono sposata, ho fatto due figli e, in entrambi i casi, dopo poco sono tornata al lavoro. Stai quindi parlando con una donna che pensa che lavorare sia fondamentale nella propria vita. Se mi chiedessero: secondo te, per sentirsi completa una donna ha più bisogno di un figlio o di un lavoro? Io risponderei: di un lavoro, soprattutto se ama quello che fa.
Mi sembra di capire dalla tua lettera che ti piaceva molto quello che facevi, ti ha fatto anche incontrare l’amore, tuo marito. Capisco che ti stia ponendo il problema dell’età, ma sei ancora giovane, anche se all’inizio non sarà facile riprendere il ritmo. Capisco anche che tutte queste ore in piedi ti possano preoccupare, però ci sono tanti integratori che si possono prendere, se si ha la necessità di alleviare la sensazione di stanchezza alle gambe.
Io coglierei quest’occasione! La vivrei come un nuovo inizio, anche per una tua indipendenza economica. Per poterti togliere qualche sfizio in più, senza chiedere niente a nessuno. Spiega alle tue figlie che sei rimasta a casa con grande piacere per poterle crescere, ma adesso, che hai più tempo libero, è tempo di tornare al lavoro. Quindi Luisa, io approfitterei di questa opportunità e la comunicherei a tuo marito con gioia. Mi raccomando, fammi sapere come va.
Ti avverto: i primi mesi saranno durissimi, però sono convinta che conquisterai tutti di nuovo. Del resto è il tuo vecchio datore di lavoro che ti ha proposto di tornare.
A presto,
Caterina Balivo